Omosessuali e concubini che vivono in coppia potranno adottare i figli di uno dei due compagni, come prevede la revisione legislativa che contempla pure l'allentamento delle condizioni generali d'adozione, a partire da gennaio.
Le disposizioni in vigore sino alla fine dell'anno limitano questo diritto ai coniugi, uno dei quali può adottare la prole del convivente solo se l'unione dura da almeno cinque anni. Anche le persone sole, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, possono beneficiarne, ma unicamente a partire dal compimento del 35mo anno d'età.
Le misure in vigore tra qualche giorno consentiranno quindi di eliminare le disparità di trattamento, proteggendo giuridicamente, nel contempo, la relazione fra bambino e partner del genitore biologico. Come attualmente, comunque, sarà necessario il consenso dell'altro genitore biologico, a meno che sia sconosciuto, assente da molto tempo o incapace d'intendere.
ATS/dg