Svizzera

Aiuto sociale, lo Stato latita

Il grido d’allarme di Caritas, Croce rossa e Esercito della salvezza: non vogliamo un ritorno alla mendicità

  • 07.11.2016, 14:17
  • 08.06.2023, 00:58
Vivere di carità

Vivere di carità

  • Keystone

Le opere di assistenza private non devono sostituirsi allo Stato, bisogna rafforzare l’aiuto sociale pubblico. A sostenerlo sono Caritas, Croce Rossa ed Esercito della salvezza che lunedì a Berna hanno lanciato un appello denunciando il fatto che da dieci anni gli enti pubblici si stanno disimpegnando nel settore a causa dei tagli.

A suffragare le proprie parole i rappresentanti delle tre ONG hanno presentato uno studio dal quale emerge che l’intervento pubblico si sta concentrando sul versamento di prestazioni finanziare. Le associazioni caritative, che vedrebbero di buon occhio l’attribuzione di un mandato di prestazioni chiaro, sono invece sempre più sollecitate per consigli e consulenze giuridiche.

“Assistiamo a una privatizzazione dell’aiuto sociale”, ha sottolineato il direttore di Caritas Hugo Fasel. “Non vogliamo un ritorno alla mendicità” ha inoltre detto riferendosi anche al fatto che il numero delle persone in condizioni precarie continua da aumentare. Oggi in Svizzera un milione di residenti è povero o a un niente dal diventarlo.

Diem/ATS

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