La Regia federale degli alcol ha pubblicato venerdì i risultati di uno studio condotto nel 2014 da cui emerge che gli adolescenti possono sempre più facilmente comprare bevande a cui, per legge, non dovrebbero invece avere accesso.
Il 33,7% dei 5'022 acquisti tentati l'anno scorso per verificare il rispetto delle norme sono andati a buon fine, mentre nel 2013 il tasso era stato del 25,8%. L'aumento potrebbe comunque anche spiegarsi considerando il diverso modo di eseguire l'accertamento, con molte più indagini (dal 6 al 25,6%) condotte dopo le 19, quando le infrazioni sono nettamente di più.
E' soprattutto nei bar che la regola di non vendere alcolici ai più giovani viene ignorata (nel 54,3% dei casi il minorenne ha ottenuto quanto richiesto); seguono i commerci di bevande (50%), i ristoranti (44,6%) e, in fondo alla lista, le stazioni di servizio (17,3%).
Il problema, stando all'ente statale, è soprattutto la frequenza della verifica dell'età, molto maggiore durante le ore diurne. Sono però stati documentati episodi (il 17,8%) in cui, malgrado la presentazione di un documento, la vendita è avvenuta ugualmente.
ATS/dg