La Svizzera come Paese dei brevetti. Secondo il Patent Index 2023, pubblicato dall’Ufficio europeo dei brevetti (UEB), la Confederazione è infatti al primo posto per domande depositate per rapporto agli abitanti nel 2023. In cifre assolute, la Confederazione si piazza al terzo posto a livello europeo e al settimo mondiale.
L’organismo, la cui sede si trova a Monaco di Baviera, ha registrato l’anno scorso 199’275 domande, un record. Su questa cifra, 9’410 richieste sono arrivate da aziende o privati svizzeri. Tenendo conto della popolazione, si ottengono 1’085 domande per milione di abitanti. Si tratta di più del doppio della seconda classificata, la Svezia, che si ferma a 495. Secondo un comunicato dell’UEB, tale valore è considerato “un indicatore fondamentale della forza innovativa di un Paese”.
Interrogato da Keystone-ATS, l’ente precisa che le domande elvetiche giungono da un gran numero di imprese di molti settori differenti. Un segno che la Svizzera dispone di un “portafoglio tecnologico ampiamente diversificato”, sostenuto da un “mix vantaggioso” di grandi società leader a livello globale e PMI innovatrici, senza dimenticare alte scuole fortemente orientate verso la ricerca. Nel 2023 sono stati assegnati 4’161 brevetti ad aziende svizzere, ossia il 40% in più rispetto all’anno precedente.
La tecnologia medica è il principale campo di innovazione nella Confederazione con 1’010 richieste. Il podio è completato da beni di consumo (965) e tecnologie di misurazione (771). Fra le aziende, Roche precede Japan Tobacco International e Philip Morris.
Tra i cantoni, sei entrano nella top 25 delle regioni più prolifiche dei Paesi membri dell’UEB: Zurigo, Vaud, Basilea Città, Zugo, Ginevra e Neuchâtel.
La partecipazione delle donne all’innovazione
Per la prima volta, il rapporto ha considerato il contributo delle donne all’innovazione. In Svizzera, il 29% delle domande di brevetti ne menzionava almeno una. Ai primi posti di questa speciale graduatoria vi sono la Spagna (46%), la Francia (33%) e il Belgio (32%).
Infine, se da un lato il numero di brevetti depositati sta aumentando, la quota proveniente dai 39 Stati membri dell’UEB è in diminuzione nel confronto con attori esterni come USA, Cina e Corea del Sud. Anche queste nazioni possono infatti rivolgersi all’organismo europeo: i primi utilizzatori sono gli americani, con il 24,2% del totale. I coreani sono in forte crescita (+21% rispetto al 2022) e pure i cinesi stanno marcando sempre più presenza (+8,8%).