Molte cliniche pediatriche svizzere sono ai limiti di capacità. La ragione è il numero record di bebè e bambini piccoli ricoverati per problemi alle vie respiratorie. L'epidemia da virus sinciziale, conosciuto anche come RSV, che provoca la bronchiolite, è infatti arrivata quest'anno prima e più forte del solito.
Una tosse forte, raffreddore e difficoltà a respirare: sono questi i sintomi della bronchiolite sta colpendo in questi giorni sempre più bambini piccoli. La curva dei casi registrati dalla Società di Pediatria Svizzera segna una rapida impennata nelle ultime settimane, nonostante l’RSV solitamente raggiunga il suo apice solo tra dicembre e febbraio.
Il virus è innocuo per gli adulti e i bambini grandi, ma l'RSV può avere effetti gravi per i lattanti, a corto di ossigeno. Quest'anno in Svizzera come in altri paesi vicini, l'epidemia stagionale è arrivata prima, in autunno, ed è più forte del solito. Non esistono cifre nazionali - come invece per il Covid-19 - ma la Società svizzera di pediatria raccoglie i dati dalle principali cliniche. I numeri sono ancora contenuti in Ticino, ma nel resto della Svizzera diversi ospedali segnano cifre da record con reparti ormai pieni.
Zurigo e Berna a corto di posti letto
All'Inselspital di Berna, per esempio, i ricoveri sono raddoppiati nel giro di una settimana e stando a quanto dichiarato al Tages-Anzeiger dal primario Christoph Aebi il picco non è ancora stato raggiunto. Anche al Kinderspital di Zurigo non c'è più un letto libero, dei 150 posti 30 sono occupati da bimbi colpiti dal virus sinciziale.
Per liberare capacità si rinviano interventi non urgenti, ma la situazione è tesa, come dimostra il caso di un bambino molto piccolo portato all'ospedale Triemli di Zurigo per un'infezione da RSV ed elitrasportato a Yverdon, perché in tutta la Svizzera tedesca - pare - non c'era più un letto libero.
Dopo la pandemia, immunità minore
L’ondata si sta scatenando con particolare virulenza, ha spiegato ai microfoni di SRF Christoph Berger, responsabile delle malattie infettive e dell’igiene ospedaliera al Kinderspital di Zurigo, poiché i virus ora circolano liberamente, mentre durante la pandemia le misure di protezione ne hanno limitato la circolazione: “Ci sono state meno infezioni da RSV ma ora il virus circola anche perché l’immunità è minore, anche nei bambini più grandi, che si ammalano alla pari dei neonati”.
Il virus, ricorda l’esperto, non è pericoloso “nemmeno per i bambini piccoli ma se si prendono le dovute precauzioni, se si assicura che ricevano liquidi e nutrimento”. Se si garantisce una giusta ossigenazione, continua, “i bambini si riprendono; solo una piccola percentuale ha bisogno di respirazione assistita e alle nostre latitudini è davvero molto raro che un bambino muoia per bronchiolite”.