Altre due vittime dell'Alpstein

Una madre turgoviese di 31 anni e la figlia di 5 sono morte lunedì precipitando in un ripido pendio durante un'escursione fra l'Äscher e l'Altenalp, nel canton Appenzello Interno. I soccorritori non hanno potuto fare altro che recuperarne i corpi. Una squadra di sostegno psicologico ha preso a carico gli altri membri della famiglia.

L'incidente, verificatosi per motivi ancora da chiarire poco dopo il bivio di Füssler, è già il quarto (per un totale di cinque vittime) nel giro di poche settimane nella regione dell'Alpstein. Il cammino in particolare che da Wasserauen conduce all'Ebenalp passando per il Seealpsee - poco lontano dal luogo di questa tragedia - è molto frequentato principalmente per la fama ormai mondiale di un ristorante di montagna - l'Äscher - addossato alla parete.

Il 18 luglio nel giro di un'ora erano deceduti per una caduta da una parete alta 80 metri dapprima una 66enne tedesca che con il marito camminava in direzione Chobel e poi un 58enne bernese. Il 26 giugno era già stata la volta di una 75enne, inciampata prima di andare incontro alla morte.

Secondo il portavoce della polizia Roland Koster, interpellato dopo il duplice incidente di due settimane fa, il ripido e sassoso sentiero segnato bianco e rosso è da considerare pericoloso in alcuni punti, dove è anche attrezzato con cavi in metallo a cui aggrapparsi. Questo soprattutto in discesa. Un cartello avverte del pericolo e chiede in particolare di tenere i bambini con un guinzaglio di sicurezza. La presenza di alberi dà una falsa impressione di sicurezza e la maggioranza degli escursionisti non realizza nemmeno che a pochi metri di distanza si cela un precipizio. Inoltre, non sono pochi coloro che si avventurano sulla salita non equipaggiati in modo adeguato, con scarpe da ginnastica o persino infradito. Koster aveva detto persino di aver incontrato una volta un turista con un trolley.