La presidente della Confederazione Viola Amherd ha inviato lo scorso marzo una lettera all’omologo russo Vladimir Putin in occasione della rielezione. Ne dà notizia il domenicale Sonntagsblick, sottolineando che lo scopo della missiva era sollecitare un ritorno al dialogo, in un momento dove i rapporti tra Berna e Mosca si stanno facendo più tesi.
Venerdì il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov - riferendosi alla Conferenza sulla pace in Ucraina programmata a metà giugno nella regione del Bürgenstock - ha infatti affermato che “la Svizzera si è trasformata in un Paese apertamente ostile nei confronti della Russia e non è adatto per i colloqui sull’Ucraina”.
https://www.rsi.ch/s/2120693
Inviato dopo la rielezione di Putin, lo scritto “non è una lettera di congratulazioni”, ma piuttosto un “invito al dialogo in tempi difficili”, ha dichiarato al settimanale un portavoce del Dipartimento federale della difesa (DDPS).
Nella missiva Viola Amherd spiega la posizione della Svizzera, chiedendo il rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e dei principi universali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite, che devono costituire la bussola nella ricerca della pace e della prosperità.
Il testo contiene anche messaggi di cordoglio per le vittime dell’attacco terroristico a Mosca del 22 marzo e per le vittime delle inondazioni in diverse regioni della Russia.
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