Svizzera

Da Berna cinque miliardi per sostenere Kiev

Lo ha deciso il Consiglio federale, che ha previsto di stanziare i fondi in più fasi fino al 2036. Già erogati finora circa tre miliardi

  • 10 aprile, 13:06
  • 11 aprile, 05:49
Un'immagine d'archivio di Palazzo federale a Berna

Il Consiglio federale ritiene di aver preso le misure giuste contro le fughe di notizie

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

La Svizzera intende sostenere l’Ucraina stanziando, fino al 2036, una somma globale di cinque miliardi di franchi. Lo ha deciso il Consiglio federale mercoledì. Per tenere conto della situazione tesa a livello finanziario, tale contributo sarà erogato in più fasi.

Fino al 2028 i fondi per sostenere l’Ucraina (1,5 miliardi) saranno attinti dal bilancio della Cooperazioni internazionale (CI) dopo aver ottenuto l’assenso del Parlamento. Per la fase compresa tra il 2029 e il 2036 il Governo intende valutare anche altre fonti di finanziamento (oltre alla CI) per coprire i restanti 3,5 miliardi, precisa una nota governativa.

Durante la seduta, il Consiglio federale ha inoltre incaricato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di elaborare un programma nazionale comune per l’Ucraina, dotato di meccanismi di controllo ad hoc.

Il suo obiettivo consisterà nel garantire un sostegno mirato ed efficace orientandosi ai sette principi decisi alla conferenza di Lugano: 1) partenariato, 2) riforme, 3) trasparenza, responsabilità e Stato di diritto, 4) partecipazione democratica, 5) impegno multi-stakeholder, 6) parità di genere e inclusione, 7) sostenibilità.

Il DFAE dovrà anche definire - insieme al DEFR e ai dipartimenti interessati - un’organizzazione per la gestione strategica del programma nazionale mediante l’istituzione di un gruppo direttivo interdipartimentale guidato da un delegato o una delegata del Consiglio federale per l’Ucraina soggetto all’approvazione dell’Esecutivo stesso.

Stanziati finora tre miliardi di franchi

Fin dall’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio del 2022, la Confederazione si è adoperata per soddisfare i bisogni umanitari della popolazione e sostenere lo sviluppo economico come anche la ricostruzione a lungo termine del Paese. Per queste e altre misure a favore della popolazione ucraina segnata dalla guerra, la Confederazione ha stanziato finora circa tre miliardi.

Di questi, quasi 425 milioni provengono dal bilancio della Cooperazione internazionale e indicativamente 2,5 miliardi dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM), che li ha impiegati per accogliere e sostenere le persone beneficiarie dello statuto di protezione S in Svizzera.

Nell’ambito di un’analisi dei danni e dei bisogni cofinanziata dalla Svizzera, la Banca Mondiale ha stimato che i fondi necessari per la ricostruzione in Ucraina ammontino a 486 miliardi di dollari statunitensi (circa 440 miliardi di franchi). Berna sta già sostenendo progetti nel Paese invaso dalla Russia per ripristinare le infrastrutture civili distrutte nei settori dell’energia elettrica, delle strade e della sanità.

Alliance Sud, associazione delle opere assistenziali svizzere, ha criticato la decisione del Consiglio federale di versare cinque miliardi per la ricostruzione dell’Ucraina nei prossimi 12 anni, definendolo “un duro colpo” alla cooperazione allo sviluppo della Svizzera. L’ONG ha definito “totalmente inaccettabile” l’idea del Consiglio federale di finanziare al 100% l’aiuto di 1,5 miliardi di franchi a Kiev previsti fino al 2028 attingendo dal bilancio della cooperazione internazionale. Dal 2025, secondo Alliance Sud, l’Ucraina riceverebbe più risorse di tutti i programmi bilaterali della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) nell’Africa subsahariana.

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RG 12.30 del 10.04.2024

Notiziario 10.04.2024, 12:00

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