I cilindri di carta per uso industriale e i macchinari all’interno dei quali sono state rinvenute a Salerno 14 tonnellate di pasticche di anfetamina, stando alla documentazione doganale, erano intestati ad una società svizzera. Lo conferma alla RSI il colonnello della guardia di finanza Domenico Napolitano, che però precisa: “Non sappiamo se la droga sarebbe poi arrivata in Svizzera oppure se era destinata ad altri paesi. Non possiamo fare il nome di questa società perché le indagini sono in corso, anche per capire il ruolo di questa ditta e degli intestatari”. Secondo i media italiani, l’azienda in questione ha sede a Lugano, ma la Guardia di Finanza non ha potuto, per ragioni di segreto istruttorio, confermarci questa informazione.
Maxisequestro di droga nel porto di Salerno
Indagini per mafia
Il sequestro, il più ingente mai messo a segno a livello internazionale, è avvenuto per ordine della direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli, nell’ambito di un’inchiesta che riguarda associazioni a delinquere di stampo mafioso dedite al traffico internazionale di stupefacenti. Secondo gli inquirenti, chi muoveva il carico di pasticche potrebbe operare per conto di un cartello di clan di camorra attivo a livello internazionale.
Sequestro record di anfetamine a Salerno
Telegiornale 01.07.2020, 14:30
La droga dello Stato islamico?
L’operazione risale alle scorse settimane ma la notizia è stata comunicata solo oggi. Il sequestro riguarda tre container provenienti dalla Siria e sbarcati a Salerno, ci spiega ancora il colonnello Domenico Napolitano, direttore del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di Finanza. Contenevano 40 rotoloni di carta industriale e vari mezzi meccanici, fra cui motori e ingranaggi: all’interno dei rotoloni, come testimoniano le immagini diffuse dagli inquirenti, sono state trovate 12 tonnellate di pasticche; altre due tonnellate erano invece nascoste all’interno degli ingranaggi. In tutto sono state rinvenuti 84 milioni di pasticche che rivendute al dettaglio avrebbero fruttato un miliardo di euro.
La Siria è il primo produttore al mondo di anfetamine; quella rinvenuta riporta il simbolo del Captagon, la cosiddetta "droga della jihad", e potrebbe avere legami con lo Stato islamico, il quale “è noto che finanzi le proprie attività anche con il traffico di droghe sintetiche”, si legge ancora sul comunicato della Guardia di finanza. “Le pastiglie sequestrate – aggiunge il colonnello Napolitano – sono dello stesso tipo di quelle rinvenute nei covi dei terroristi dopo l’attacco di Parigi al Bataclan”.
Si tratta di una droga ampiamente diffusa nel mondo, usata in teatri di guerra e in contesti completamente diversi; gli inquirenti ritengono comunque che il carico finito nelle maglie della giustizia fosse destinato al mercato europeo.
Porta in Svizzera il sequestro di droga del Jihad
Telegiornale 01.07.2020, 22:00