Il presidente dell'Unione delle arti e mestieri Jean-François Rime, in un'intervista rilasciata alla stampa romanda, ricorda che, annualmente, restano senza candidati più di 13'000 posti d'apprendistato.
A suo avviso, di questa situazione sono soprattutto colpevoli gli orientatori professionali; "troppi giovani vogliono diventare storici o psicologi", quando invece sono richiesti mestieri tecnici. Il consigliere nazionale democentrista scarta però l'idea di migliorare i livelli salariali in certe attività per renderle più attrattive.
A detta dell'imprenditore friburghese, poi, non vi è alcun rischio di penuria di lavoratori in Svizzera dopo il "sì" all'iniziativa popolare all'iniziativa contro l'immigrazione di massa: "I cantoni romandi che hanno molta manodopera estera, come quelli di Ginevra e Neuchâtel, sono anche quelli con più disoccupati e persone in assistenza", sostiene.
ATS/dg