I soldati svizzeri devono continuare a custodire la loro arma di servizio a casa. Il Consiglio nazionale, infatti, ha inflitto giovedì una nuova sconfitta alla sinistra, che voleva imporre lo stoccaggio di pistole e fucili d’ordinanza in luoghi sicuri dell’esercito, al fine di evitare incidenti.
La mozione di Chantal Galladé (PS/ZH) è stata respinta con 120 voti contrari contro 59 favorevoli. Il mantenimento dell’arma d’ordinanza al proprio domicilio risponde a un’esigenza militare, ha sottolineato il ministro della Difesa, Guy Parmelin.
Il consigliere federale ha colto l'occasione per ricordare che attualmente 2 milioni di armi sono conservate a casa, di queste solo 200'000 sono d'ordinanza. Un numero destinato a scendere a 140'000 con la riforma dell'esercito.
ATS/EnCa