I casi di “malattia del legionario” sono stati 500 nel 2017, un aumento del 35% rispetto all’anno precedente. L’incremento non è tuttavia considerato per il momento un problema urgente, secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
I casi sono aumentati in modo lento e costante, spiega l’UFSP. Non si tratta però di un’epidemia acuta o localmente importante e le cause di questa progressione sono numerose ma non ancora del tutto chiare.
Non esistono dati sul numero di decessi, ma le autorità sanitarie presumono che per il 5-10% dei pazienti la malattia risulti letale, nonostante il trattamento antibiotico.
La legionellosi è una malattia respiratoria causata da agenti patogeni presenti nell'acqua, spiega l'UFSP sul suo sito web. Il batterio prolifera in acqua stagnanti tra i 25 e i 45 gradi Celsius. L'infezione viene trasmesso "tramite l'inalazione di goccioline contaminate".
I primi sintomi della malattia sono febbre, tosse, dolori muscolari, mal di testa e perdita dell'appetito e appaiono da due a dieci giorni dopo l'inizio dell'infezione.
ATS/ludoC