La guerra in Ucraina ha spinto anche cittadini russi a lasciare il loro Paese e a cercare asilo in Europa, Svizzera compresa, sebbene i numeri non siano molto rilevanti se rapportati all'insieme delle domande depositate nella Confederazione. C'erano stati 77 casi nel 2021, prima del conflitto, saliti a 265 nel 2022. Nei primi sei mesi di quest'anno sono stati 189 e si stima che entro la fine di dicembre possano salire a 400. "Al Ticino ne sono stati attribuiti meno di dieci", afferma il capo Ufficio richiedenti asilo e rifugiati Renzo Zanini, "un numero così basso che statisticamente è difficile attribuirgli un significato".
Confrontata a sollecitazioni in aumento, l'Organizzazione di aiuto ai rifugiati (OSAR) vede due motivi che spiegano questa tendenza: da un lato la volontà di disertare, evitando così di essere reclutati e mandati al fronte, dall'altro la repressione che spinge alla fuga chi critica il Governo o si oppone all'invasione, ha spiegato al Telegiornale il portavoce Lionel Walter.
Oggi i cittadini russi possono chiedere asilo solo con una procedura ordinaria e ogni caso è valutato singolarmente. Di quelli che hanno fatto domanda pochi hanno ricevuto protezione. L'OSAR, spiega Walter, chiede alla Confederazione una prassi meno restrittiva, in particolare per i disertori: sono considerati tali solo coloro che fuggono dopo l'arruolamento e non quanti lo fanno non appena convocati.