Travail.Suisse ha calcolato che l'anno prossimo, nonostante l'apprezzamento del franco, ci sarà margine per degli aumenti salariali compresi tra lo 0,5 e l'1,5%.
Un'eccezione sarà fatta per le imprese la cui esistenza è minacciata; in questo caso verranno infatti proposte delle soluzioni di partenariato sociale per proteggere l'occupazione. Ad essere maggiormente colpite dagli sviluppi del franco forte sono le aziende attive nel settore del turismo e in quello dell'esportazione. Il rischio di una crisi economica sembra però essere scongiurato: la Segreteria di Stato dell'economica prevede per quest'anno una crescita dello 0,8% e per il 2016 dell'1,6%.
L'organizzazione sindacale torna alla carica anche per quanto riguarda le disparità in busta paga fra donne e uomini: il dialogo instaurato dalle imprese non ha portato a risultati; si rende quindi necessario un intervento decisivo del Consiglio federale.
Imprenditori: "È prematuro"
Aumenti salariali dell'entità indicata da Travail.Suisse sarebbero "inopportuni e prematuri", ha comunicato dal canto suo l'Unione svizzera degli imprenditori (USI). Alla luce del franco fortemente sopravvalutato, dell'instabilità dell'Eurozona e delle incertezze in relazione all'immigrazione, la sfida principale per l'economia elvetica nei prossimi mesi sarà la salvaguardia dell'impiego, scrive l'USI in un comunicato.
ATS/CaL
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