La "museruola" contemplata dalla legge svizzera sulle banche ha frenato molti media elvetici dal partecipare alle indagini sulle attività del Credit Suisse, sfociate in questi giorni nello scandalo "Suisse Secrets": i giornalisti svizzeri rischiano infatti sanzioni qualora scrivessero o riportassero informazioni basate su dati rubati o trapelati illegalmente. Questo bavaglio che di fatto limita l'informazione sta facendo parecchio discutere in tutta Svizzera e il dissenso sta dilagando anche nel mondo politico.
Radiogiornale delle 12.30 del 21.02.2022: il servizio di Gianluca Olgiati
RSI Info 21.02.2022, 13:39
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Socialisti sul piede di guerra
Il più determinato è il Partito socialista (PS), che afferma di averne abbastanza: nelle banche svizzere, sostiene, vi sono soldi di potentati, di criminali di guerra e di altri delinquenti. Il partito esige una regolamentazione che metta finalmente fine a questi dubbi affari delle banche elvetiche, In particolare eliminando l'articolo "museruola".
Esprimendosi davanti alla stampa all'indomani delle rivelazioni, il co-presidente e consigliere nazionale argoviese Cédric Wermuth ha affermato che attualmente è il Credit Suisse ad essere sotto i riflettori, ma non è il solo ad avere un comportamento problematico. Secondo il deputato, in Svizzera le banche approfittano della mancanza di trasparenza e di una politica che distoglie lo sguardo. Per scongiurare altri danni alla sua reputazione, la Svizzera "deve fare pulizia ora, ma il Parlamento rema in tutt'altra direzione", ha enfatizzato Wermuth.
La consigliera nazionale Prisca Birrer-Heimo (PS/LU) ha inoltre chiesto che l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) possa infliggere sanzioni più severe.
I Verdi chiedono più trasparenza
Per i Verdi, le recenti rivelazioni mostrano senza alcun dubbio che le banche svizzere continuano a fare affari con dittatori, autocrati e criminali e sono protetti in questo dall'articolo 47 della legge sulle banche, articolo voluto a suo tempo dal PLR. Con una mozione presentata lunedì, il partito ecologista chiede una revisione immediata della legge.
Inoltre, chiede che si renda pubblico il sostegno finanziario di Credit Suisse e delle altre grandi banche al PLR, ad altri gruppi parlamentari e ai singoli deputati. Nella mozione si chiede pure che lo scambio automatico di informazioni venga esteso ai paesi più poveri.
Reporter senza frontiere
L'organizzazione Reporter senza frontiere (RSF) dal canto suo in una nota rileva che la legge sulla violazione del segreto bancario da parte di terzi sulla base di dati ottenuti illegalmente contraddice sia la Costituzione federale che la Convenzione europea dei diritti umani. La giurisprudenza generale sulla libertà dei media considera inammissibile perseguire i giornalisti sulla base di una fonte illegale e Governo e Parlamento dovrebbero quindi imperativamente rivedere la legge in questione.