Berna taglia i fondi all'UNRWA

La Svizzera sospende temporaneamente i versamenti all'UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Si tratta di 22,3 milioni di franchi annui (ma la quota del 2019 è già stata versata). La notizia diffusa da SRF è stata confermata dal Dipartimento federale degli affari esteri.

All'origine c'è un rapporto interno -redatto da membri del comitato etico che si sono recati negli uffici di Amman e Gerusalemme- che fa stato di cattiva gestione e abusi di autorità commessi al più alto livello. Si tratta di comportamenti sessuali, nepotismo, rappresaglie e discriminazioni a fini personali da parte di un piccolo gruppo di alti responsabili, che hanno condotto a diverse dimissioni. A fine giugno era stata licenziata una funzionaria che per anni aveva cercato di segnalare irregolarità gestionali, in particolare promozioni ingiustificate.

L'Agenzia è diretta dallo svizzero Pierre Krähenbühl, che non sarebbe esente da rimproveri: avrebbe avuto una relazione amorosa con la sua principale consigliera, nominata nel 2015 dopo "un procedimento di selezione estremamente rapido". Lei lo avrebbe accompagnato durante i suoi spostamenti in business class. Una sua vice, ora partente "per motivi personali", avrebbe invece fatto assumere il marito in una posizione ben remunerata.

Fondata nel 1949, l'UNRWA gestisce le scuole e fornisce aiuti vitali a 5,4 milioni di rifugiati palestinesi in Giordania, Libano, Siria e nei Territori occupati, la diaspora formatasi dalle 700'000 persone scacciate dalle loro terre nel 1948 alla creazione di Israele. Da due anni l'agenzia è confrontata a difficoltà finanziarie dopo la revoca dei finanziamenti da parte del governo statunitense, 300 milioni di dollari all'anno. Come Israele, Washington si oppone al fatto che i rifugiati trasmettano questo statuto ai loro figli, allo scopo di ridurre i beneficiari di aiuti. I palestinesi considerano questo una violazione dei loro diritti.

Per effetto di queste vertenze, l'UNRWA è una delle agenzie ONU più controllate, si legge in un comunicato, nel quale si garantisce totale collaborazione all'inchiesta in corso e disponibilità a mettere in atto le riforme necessarie. La stragrande maggioranza dei collaboratori, si assicura inoltre, non è mai venuta meno al suo mandato di aiuto.

SRF/AFP/ff/pon

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