Le dichiarazioni di Ignazio Cassis, che durante la sua recente visita in Medio Oriente aveva definito problematici gli aiuti dell'ONU ai rifugiati palestinesi perché alimentano le speranze in un irrealistico ritorno, continuano a suscitare reazioni contrariate. Alain Berset si era già visto costretto a precisare che la politica elvetica nella regione non cambia, ora anche diversi rappresentanti alle Nazioni Unite -la stampa domenicale cita gli esempi di quelli giordano e libanese- sono intervenuti presso la missione svizzera a New York.
Pure nella Confederazione il dibattito è lungi dall'essere sopito: Micheline Calmy-Rey, che in passato ha diretto il Dipartimento degli affari esteri ora in mano a Cassis, ha paragonato il ticinese a Donald Trump per le sue affermazioni provocatorie, mentre il consigliere nazionale Carlo Sommaruga lo ha accusato di aver messo in pericolo la candidatura di Berna a un seggio nel Consiglio di sicurezza, prevista per il 2022. La questione è oggetto anche di diverse domande inoltrate da parlamentari al Consiglio federale.
pon/ATS