Svizzera

Bici sui treni, l’ATA pungola le FFS: “Mancano posti”

Secondo l’Associazione traffico e ambiente occorre aumentare la capacità di trasporto, ma per le Ferrovie federali è questione di equilibrio con lo spazio destinato ai passeggeri

  • 20 maggio, 10:10
  • 20 maggio, 10:21
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  • Keystone
Di: ATS/RSI Info

La levata di scudi degli ambienti ciclistici risale ormai a tre anni fa, quando nel marzo 2021 le FFS hanno reso obbligatoria la prenotazione per il trasporto delle bici sui treni Intercity. Per l’ex regia federale è arrivato il momento di tirare le somme e il bilancio, dicono, è positivo. Da parte sua, l’Associazione traffico e ambiente (ATA) ritiene che questa misura non abbia risolto il problema fondamentale della mancanza di posti per i mezzi a due ruote sui treni.

La prenotazione obbligatoria “permette ai clienti di pianificare meglio il loro viaggio perché il loro posto bici è garantito”, sostengono le FFS in una risposta scritta a Keystone-ATS. Inoltre, le biciclette sono così “ripartite sui diversi treni e nei posti disponibili, in particolare nel fine settimana”. Secondo la nota questa misura “contribuisce anche alla sicurezza liberando le vie di fuga”.

La misura introdotta nel 2021 era dovuta all’enorme incremento del numero di biciclette sulle carrozze registrato nel 2020, anno segnato dalla pandemia. Allora quattordici organizzazioni del pedale, tra cui l’ATA e Pro Velo, si erano opposte e avevano inoltrato, nel settembre dello stesso anno, una petizione.

Il costo supplementare di 2 franchi indispettisce

Il presidente dell’ATA vodese, David Raedler, ha presentato un bilancio “smussato” su questo obbligo. “Il sistema è rodato e funziona relativamente bene. Non impedisce di trasportare il proprio mezzo in treno e può consentire una migliore distribuzione”, ha dichiarato. Tuttavia la questione del prezzo costituisce secondo lui un “problema reale”, poiché ogni prenotazione costa 2 franchi, che andranno ad aggiungersi al prezzo del biglietto per la bici.

“È un tema che si ripresenta molto spesso tra i nostri membri”, sottolinea. Raedler, che è anche deputato dei Verdi in Gran Consiglio, deplora anche il fatto che la misura “aggiunge un ulteriore livello di difficoltà” al trasporto delle biciclette sui treni e potrebbe indurre le persone a “decidere di prendere l’auto”. Tuttavia, l’ATA non dispone di cifre su questo fenomeno.

Da parte loro, le FFS sottolineano che il prezzo della prenotazione delle biciclette è stato ridotto da 5 a 2 franchi e non è obbligatoria sulle corse RegioExpress, Interregio e regionali, “cioè la maggior parte dei treni”. Inoltre, fanno notare che l’obbligo di prenotazione sugli Intercity della linea pedemontana del Giura “è in vigore da oltre 15 anni”.

L’ATA critica il “minimalismo” della strategia

Sempre Raedler critica le FFS che utilizzano il sistema di prenotazione obbligatoria per “accontentarsi delle biciclette, senza cercare di fare di più”. A suo avviso, il problema fondamentale non è la prenotazione, ma piuttosto il fatto che “non c’è abbastanza capacità per il trasporto di biciclette sui treni”. L’ATA chiede che questa capacità venga aumentata, senza ridurre il numero di posti per gli altri passeggeri.

A tal fine, l’avvocato raccomanda due soluzioni. La prima è quella di dedicare una carrozza alle bici, sul modello della Ferrovia retica; la seconda è quella di ampliare le possibilità di noleggiare o prendere in prestito le biciclette a destinazione. “C’è già una certa offerta, ma potrebbe essere sviluppata ulteriormente. Inoltre, i prezzi applicati sono relativamente cari”, sottolinea.

Per l’ecologista, questa è la mobilità del futuro. “La combinazione treno-bici è la chiave per sostituire completamente l’automobile e riteniamo che abbia il massimo potenziale per il trasferimento modale. Le FFS e le autorità pubbliche devono fare in modo che ciò avvenga”, sostiene.

FFS: “Uno spazio bici vale due posti”

Le FFS sostengono di prendere “molto sul serio le esigenze dei clienti. Non solo ciclisti, ma anche famiglie, pendolari e pensionati”. Tuttavia l’equazione è delicata, poiché, dicono, “bisogna rinunciare ad almeno due posti a sedere per creare uno spazio per una bicicletta”. Aumentare il numero di posti per le biciclette è uno degli “obiettivi” delle FFS, ma questo sviluppo “richiede tempo, perché il materiale rotabile deve essere modificato”. L’azienda ha annunciato la creazione di circa 530 posti aggiuntivi nei prossimi anni, “il che corrisponde a un aumento del 16% della capacità per le biciclette”.

Secondo i dati ufficiali, nel 2023 sono stati venduti più di un milione di biglietti e abbonamenti giornalieri per bici per viaggiare in Svizzera, mentre più di 14’000 persone erano in possesso di un pass per biciclette (abbonamento annuale). Nello stesso anno le FFS hanno creato circa 2’000 nuovi parcheggi per biciclette nelle stazioni.

Più soldi alle FFS

Telegiornale 15.05.2024, 20:00

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