Gli svizzeri bevono sempre meno birra. All'inizio degli anni Novanta venivano consumati circa 70 litri a testa, oggi siamo a 56. Una tendenza che preoccupa soprattutto i piccoli e medi produttori indipendenti, che tentano di resistere all'avanzata dei colossi internazionali come Heineken e Carlsberg. Il potenziale per crescere c'è perché anche in questo settore cresce la voglia di prodotti locali e sostenibili.
Una birra su quattro in Svizzera è importata, nel 2009 era una su 5. Dalla sola Germania arrivano oltre 650mila ettolitri all'anno di bionda. "La quota di birra estera continua a salire e le conseguenze per l'intero settore potrebbero essere gravi anche in posti di lavoro", sottolinea alla RSI Alois Gmür, presidente della Comunità di interessi che riunisce una trentina di piccoli e medi birrifici indipendenti, che critica anche l'atteggiamento verso i prodotti elvetici di ristoratori e albergatori che guarderebbero unicamente al prezzo. "Il sostegno a queste birre c'è - replica il direttore di Hotelleriesuisse Christoph Juen - le offriamo ai clienti e c'è sempre più domanda di prodotti di qualità, la tendenza è chiaramente verso un consumo sostenibile".
E che sempre più persone amiano bere birre artigianali, lo conferma il fatto che nonostante la forte concorrenza dall'estero i piccoli produttori in Svizzera aumentano costantemente e ognuno sembra potersi ritagliare la propria nicchia.
RG/RED.MM/Diem