Con l’aumento dei paesi in cui vengono adottate misure di confinamento per arginare il Covid-19, aumenta anche l’uso della tecnologia. Telefonate, messaggi o conversazioni video con più persone contemporaneamente stanno sovraccaricando l’infrastruttura, superando il picco che solitamente si registra la notte di Capodanno.
A dirlo qualche giorno fa è Mark Zuckerberg, numero 1 del gruppo Facebook. La situazione non è ancora fuori controllo, ha assicurato, ma occorre rinforzare il sistema per garantire a tutti il servizio di cui c’è bisogno in questo momento.
Le persone confinate a casa utilizzano poi le videochiamate per i motivi più disparati: c’è chi chiacchiera semplicemente, chi organizza le “aperitivo chat”, chi si collega con il proprio istruttore di fitness e c’è anche chi non ha rinunciato a convolare a nozze alla “presenza” delle persone più care, così come chi ha pensato di celebrare un funerale online.
Scuola e istituzioni in generale ricorrono poi a determinate piattaforme online per insegnare, fare riunioni o annunci alla popolazione, ma anche celebrare processi e altro. Tutti questi accessi -con inoltre la diffusione su larga scala del telelavoro per poter restare a casa- mettono sotto pressione la rete e rischiano anche di minare la sicurezza informatica.