"È sempre stato chiaro che la COP27 sarebbe stata difficile, ma almeno è stato evitato il peggio": lo scrive domenica la consigliera federale Simonetta Sommaruga su Twitter, commentando l'esito della conferenza mondiale sul clima che si è conclusa a Sharm el-Sheikh.
L'obiettivo di contenere il riscaldamento climatico di 1,5 gradi rimane raggiungibile, afferma la responsabile del DATEC, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni. Agli occhi della consigliera federale uscente è inoltre positivo che gli stati più vulnerabili ricevano maggiori aiuti.
Tuttavia, quando si tratta di misure concrete, come l'uscita globale dal carbone o il ritiro dei sussidi per i combustibili fossili, la conferenza non è stata un successo, ammette la 62enne in un secondo tweet. Ancora una volta hanno fatto blocco i grandi emettitori di gas serra nonché le forti lobby del petrolio e del gas, si lamenta l'esponente socialista.
La Svizzera deplora il fatto che la COP27 non abbia imposto obblighi ai principali paesi che emettono gas ad effetto serra, si legge in un comunicato dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM). Alla 27esima Conferenza sul clima avrebbe dovuto essere adottato un programma di lavoro concreto, che mettesse in pratica l'impegno - previsto dall'accordo di Parigi del 2020 - di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. Gli Stati si erano impegnati a farlo in occasione della COP26, tenutasi lo scorso anno a Glasgow.
Negli scorsi giorni i paesi hanno concordato un programma per il periodo fino al 2026, che tuttavia non vincola specificamente le nazioni più inquinanti. "La Svizzera si rammarica di questa decisione e si impegnerà per garantire che anche questi stati diano il proprio contributo, affinché l'obiettivo di 1,5 gradi possa essere raggiunto", si legge nella nota. Non sono inoltre state adottate decisioni sull'abbandono del carbone, né è stata prevista l'abolizione delle sovvenzioni per il petrolio e il gas naturale.
Verso un fondo per i paesi vulnerabili
La COP27 ha per contro deciso l'istituzione di un nuovo fondo volto a sostenere i paesi più vulnerabili nella gestione dei danni causati dai cambiamenti climatici, quali inondazioni o siccità. In linea di massima Berna accoglie con favore l'aiuto: tuttavia si rammarica che non siano state chiarite questioni importanti come, ad esempio, quali paesi debbano contribuire al fondo, come verrà ripartito il denaro e chi lo amministrerà. Le autorità della Confederazione si impegneranno affinché questi aspetti vengano chiariti al più presto.