Da inizio maggio, il canone radio-televisivo passerà da 462 a 451 franchi. Un adeguamento che è diretta conseguenza del verdetto emesso dal Tribunale federale, il quale ha sentenziato che non è corretto imporre l'IVA alla tassa di ricezione.
Per i giudici di Losanna, non si tratta infatti di una tassa di regalia, bensì di una tassa riscossa dall'autorità governativa; viene quindi a mancare la caratteristiche che la rende soggetta all'imposta sul valore aggiunto. Ufficio delle comunicazioni e amministrazione hanno deciso di adeguare da subito il tariffario.
La decisione cade a un mese e mezzo dalla votazione sulla revisione della legge radio-televisiva, contro la quale è stato lanciato un referendum. Revisione che prevede anche un cambiamento radicale in merito al prelievo del balzello, che dovrebbe essere pagato da tutti i nuclei e anche dalle imprese. Una modifica che tiene conto dell'evoluzione tecnologica e, in particolare, del fatto che i programmi possono essere captati da una gamma di strumenti, come cellulari e computer, molto più ampia che in passato.
ATS/dg
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