Sono 31 i candidati in corsa per l'Esecutivo nelle elezioni in programma oggi, domenica, nel canton Ginevra. Un numero record, per il cantone romando, che dà senz'altro la misura dell'accesa competizione legata a questo rinnovo dei poteri.
A ripresentarsi agli elettori sono quasi tutti i componenti del Governo uscente: Pierre Maudet (PLR), Serge Dal Busco e Luc Barthassat, entrambi del PPD, Mauro Poggia (MCG), Anne Emery-Torracinta (PS) e Antonio Hodgers (Verdi). Lascia invece i ranghi dell'Esecutivo, del quale ha fatto parte per quasi 18 anni, il liberale-radicale François Longchamp.
Il consigliere di Stato uscente Pierre Maudet: in testa ai sondaggi in vista del voto
Per conservare il seggio da lui lasciato, il PLR punta le sue carte sulla deputata cantonale
Nathalie Fontanet. Circa le chance dei ministri uscenti, sembrano avviati verso una riconferma Dal Busco, Poggia, Hodgers e Maudet: quest'ultimo, che lo scorso anno ha conteso a Ignazio Cassis l'elezione in Consiglio federale, viene anzi accreditato dai sondaggi del maggior numero di preferenze.
Delicata è invece la situazione che concerne Barthassat e Emery-Torracinta. Per entrambi, infatti, la rielezione si prospetta difficile. Al primo, più volte criticato per la sua gestione dei trasporti, sembra mancare un sostegno esteso nella base del suo stesso partito. La seconda deve invece fronteggiare le mire degli altri due candidati schierati dal PS: Sandrine Salerno, municipale di Ginevra, e Thierry Apothéloz, municipale della località di Vernier.
In difficoltà nei sondaggi: i ministri uscenti Anne Emery-Torracinta (PS) e Luc Barthassat (PPD)
Viste le premesse, per conoscere il volto definitivo del nuovo Esecutivo si tratterà di attendere l'esito del secondo turno, in programma per il prossimo 6 maggio. Quanto invece al Gran Consiglio, i maggiori interrogativi vertono sulla consistenza dei risultati che otterranno l'MCG e la sinistra più radicale.
L'MCG ha certamente risentito della defezione, proprio durante la legislatura uscente, del suo storico fondatore: Eric Stauffer capeggia ora una nuova formazione politica, Genève en marche, che potrebbe anche sottrarre all'MCG un numero consistente di suffragi e impedire così al movimento di raggiungere quel quorum del 7%, che è necessario per l'ingresso nel Legislativo cantonale. Molto, in questo senso, dipenderà allora dall'effettiva "tenuta" dell'apparentamento in vigore fra l'MCG e l'UDC ginevrina.
Eric Stauffer: da fondatore dell'MCG, a leader di una nuova formazione populista, "Genève en marche"
Problemi sembrano profilarsi, sull'opposto versante politico, anche per le formazioni della sinistra alternativa.
Ensemble à gauche, la coalizione che le raggruppa, rischia infatti di non raggiungere il quorum - e di finire così esclusa dal Gran Consiglio - dopo l'entrata in scena di una lista indipendente promossa da alcuni deputati cantonali.
Alex Ricordi