Svizzera

Casi di rigore, regole meno rigide

Il presidente della Confederazione Guy Parmelin ha annunciato un allentamento delle norme per la concessione di aiuti finanziari

  • 9 gennaio 2021, 12:33
  • Ieri, 17:51
Guy Parmelin

Guy Parmelin

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Di: ATS/ludoC 

Le conseguenze economiche delle misure prese per contrastare il coronavirus devono essere mitigate e per questo il presidente della Confederazione Guy Parmelin ha annunciato ieri sera (venerdì) un allentamento delle regole per i casi di rigore.

Affinché gli aiuti vengano distribuiti rapidamente, bisogna semplificare il sistema e non crearne uno nuovo, ha spiegato il ministro dell'economia durante la trasmissione "Arena" della SRF."La soluzione per i casi di rigore funziona in alcuni cantoni. I soldi ci sono", ha affermato. Però bisogna semplificare il sistema. Ieri Parmelin si è consultato in merito con il ministro delle finanze Ueli Maurer e i Cantoni.

Secondo quanto riferiscono oggi alcuni media, le imprese che sono state chiuse e alle quali di fatto è stato imposto un divieto di lavoro potrebbero essere riconosciute in maniera generalizzata come casi di rigore. Le perdite di fatturato, ad esempio di ristoranti e centri fitness, potrebbero così essere in parte compensate attraverso aiuti di Stato. Inoltre, la soglia perché un'azienda venga considerata un caso di rigore verrebbe fortemente abbassata.

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Il Consiglio federale aveva annunciato mercoledì che la settimana prossima presenterà nuove misure per limitare le conseguenze economiche dell'epidemia. Negli scorsi giorni partiti e settori interessati avevano avanzato richieste di ulteriori aiuti.

“È importante che i soldi vengano distribuiti ora”, ha detto durante la trasmissione Parmelin. Allestire un nuovo sistema richiede tempo. "Lasciateci lavorare con il sistema esistente."

Nella sessione di dicembre il parlamento aveva approvato la proposta del Consiglio federale di innalzare i fondi destinati ai casi di rigore da 1,5 a 2,5 miliardi di franchi.

Ieri il settore alberghiero e della ristorazione così come quello dei centri fitness e di salute avevano chiesto di concedere loro rapidamente contributi a fondo perso. Molte aziende hanno già dovuto chiudere e decine di migliaia di posti di lavoro sono andati persi.

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