Svizzera

"Meglio la soluzione turgoviese"

Aiuti alle imprese, l'economista Brülhart: tornare ai prestiti per aiutare più in fretta e decidere alla fine della crisi quanto deve essere restituito

  • 8 gennaio 2021, 15:53
  • 22 novembre, 17:51
A diversi settori servono aiuti in tempi rapidi

A diversi settori servono aiuti in tempi rapidi

  • keystone
Di: RG/pon 

I sostegni dello Stato alle imprese sembrano sempre non bastare e arrivare in ritardo per le piccole e medie imprese, che lamentano le difficoltà a far fronte alle spese fisse in un momento di rallentamento, quando non addirittura di sospensione dell'attività per alcuni settori. Una soluzione potrebbe essere quella preconizzata dalla task force federale e adottata dal canton Turgovia, secondo Marius Brülhart, professore di economia all’Università di Losanna e membro della task force.

03:13

RG 12.30 dell'08.01.2021 L'intervista di Lucia Mottini a a Marius Brülhart, professore di economia all'università di Losanna e membro della Task Force

RSI Info 08.01.2021, 13:38

  • università di Losanna

“C’è una certa e deprecabile lentezza negli aiuti, che ha la sua origine in estate, quando il sistema è stato previsto in un’ottica di declino della pandemia”, ammette l'esperto. “Si prevedeva di aiutare qualche caso di rigore che rischiava di fare fallimento, ma la seconda ondata si è rivelata molto più violenta del previsto e le aziende hanno di nuovo un forte bisogno di sostegno”, afferma.

Il problema di distribuire denaro alle imprese nel mezzo di una pandemia "senza sprecare soldi ma senza essere troppo avari per evitare un’ondata di fallimenti" è "complesso", dice Brülhart, le amministrazioni cantonali faticano a trovare "un compromesso fra generosità e necessità di non sprecare soldi" e alcune sono sopraffatte.

Il modello preconizzato dalla task force e adottato da Turgovia è quello di un ritorno alla logica dei prestiti senza interessi, che, sostiene, ha dato buona prova di sé durante la prima ondata. Permette di distribuire i soldi rapidamente e con poca burocrazia "perché non sono a fondo perso e non c'è la paura di darne troppi". C'è il rischio però che somme importanti finiscano con il gravare troppo sulle imprese, se da restituire interamente. Ecco allora il secondo elemento della proposta: "Lasciare l'opzione di una riduzione del debito alla fine della crisi, in funzione della gravità". In altre parole, a bocce ferme si potrebbe decidere se prevedere un rimborso, per esempio, solo del 50% della cifra concessa a settori particolarmente colpiti.

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