Il consiglio di amministrazione delle FFS è venuto gravemente meno al suo dovere di sorveglianza, secondo la Commissione della gestione del Consiglio degli Stati, la cui analisi è partito dal caso della presidente del CdA, Monika Ribar. La dirigente aveva dissimulato il suo coinvolgimento nella Capoinvest, società poi coinvolta nel caso dei "Paradise Papers". Non ne era informato nemmeno il Consiglio federale quando convalidò la sua candidatura. Le FFS dispongono di un comitato incaricato di procedere a controlli sui legami di interesse, ma non si riuniva da anni, rileva l'organo di sorveglianza.
Fu poi la stessa Ribar ad annunciare il mandato nel marzo del 2016 e a rinunciarci nel giugno dello stesso anno. La Commissione non è tenera neanche con lo stesso Governo, invitato ad assicurare una verifica sistematica per tutte le imprese vicine alla Confederazione: i candidati dovrebbero essere tenuti a svelare tutte le loro partecipazioni.
RG delle 18.30 del 30.08.18; il servizio di Mattia Serena
RSI Info 30.08.2018, 20:05
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