La Svizzera ha un ruolo neutrale di costruttore di ponti e "non si possono costruire ponti se non si parla con le due parti". Lo ha dichiarato il consigliere federale Ignazio Cassis, intervenendo a margine del MEM a Lugano sul tema dell'Afghanistan. Il capo del Dipartimento federale degli esteri ha confermato che la Confederazione è pronta a dialogare anche con i talebani: "Noi siamo disposti a parlare con tutte le parti proprio per costruire ponti", ha affermato ai microfoni della RSI.
"Le mie collaboratrici e i miei collaboratori sono già sul luogo per capire come offrire i nostri buoni uffici. Abbiamo anche avuto contatti con i talebani in passato e questo oggi ci permette di dire: 'desiderate un nostro ruolo? Noi ci siamo'", ha precisato.
Intanto, l'evacuazione del personale locale che ha collaborato con il DFAE va avanti. Lunedì sera, un volo Swiss organizzato dalla Confederazione è atterrato a Zurigo con 219 persone e Cassis ha confermato che le procedure andranno avanti in maniera rapida finché l'aeroporto di Kabul sarà al sicuro. "Non sappiamo cosa succederà dopo il 31 agosto, ma partiamo dall'idea che i talebani prenderanno il controllo dell'aeroporto una volta partiti gli americani, e lì si apre un nuovo capitolo che dovremo capire", ha spiegato il consigliere federale.
Notiziario 09.00 del 24-08-2021
RSI Info 24.08.2021, 11:44
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Per quanto riguarda i passi successivi, "noi abbiamo una strategia in tre fasi: prima portare in Svizzera il nostro personale con le loro famiglie, per metterli al sicuro, la seconda fase è essere presenti con l'aiuto umanitario sia in Afghanistan, sia nei Paesi vicini. Si parla per esempio di mezzo milione di sfollati in Iran, e vogliamo essere anche lì con i nostri mezzi e le nostre truppe. E terzo partecipare agli sforzi comuni della comunità internazionale per capire quali bisogni ci sono e quali soluzioni occorrono", ha detto Cassis.
Aereo Swiss, intervista a Ignazio Cassis
Telegiornale 24.08.2021, 14:30