Mario Gattiker è decisamente scettico in merito alla possibilità che la Svizzera metta a disposizione un contingente di 10'000 rifugiati per gli afghani in fuga. Il segretario di Stato per la migrazione lunedì ha messo in guardia contro i "segnali sbagliati" che la Svizzera potrebbe inviare all'Afghanistan.
In un'intervista alla Neue Zürcher Zeitung, Gattiker afferma che è troppo presto per stabilire se ci saranno movimenti migratori su larga scala verso l'Europa, poiché le frontiere dell'Afghanistan sono attualmente in gran parte chiuse. Interrogato sul perché la Svizzera non faccia di più, il segretario di Stato ha ricordato i 20'000 afghani a cui Berna ha già concesso protezione negli ultimi 10 anni. "Prendiamo seriamente la nostra responsabilità quando qualcuno inoltra una domanda di asilo. Vedremo se saranno necessarie ulteriori azioni".
Al momento comunque la protezione e l'assistenza sul posto sono più urgenti. Vista la situazione ancora incerta, non c'è attualmente nessuna richiesta da parte dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) di accogliere profughi, ha aggiunto. "Non ha senso offrire un contingente in anticipo".
Nei giorni scorsi, sinistra, Verdi e organizzazioni umanitarie hanno chiesto l'ammissione non burocratica di 10'000 rifugiati vulnerabili. Mercoledì, il Consiglio federale ha deciso che la Svizzera non accetterà per il momento nessun contingente di rifugiati afghani e non faciliterà la concessione di visti umanitari.
Differenze dal caso siriano
Gattiker non ritiene necessario estendere il ricongiungimento oltre i famigliari più prossimi, come fu il caso nel 2013 durante la crisi siriana. Ci sono circa 11'000 persone di origine afghana che vivono oggi in Svizzera. "Dovremmo aspettarci decine di migliaia di domande e i principali beneficiari sarebbero persone che vivono in Iran o in Pakistan da molti anni, dove la loro vita non è minacciata." Ci sono milioni di afghani fuori dal loro Paese che hanno già trovato protezione in altre nazioni e se l'Europa ora manda segnali in questo senso, molti vorranno venire qui e "si esporranno a rotte migratorie pericolose e a bande criminali di passatori".
La Confederazione prenderà in considerazione un'eventuale richiesta dell'UNHCR per accogliere persone vulnerabili. "Si tratta di rifugiati già riconosciuti che hanno diritto alla protezione". Al momento non è possibile valutare la persecuzione politica in Afghanistan e, inoltre, quasi nessuno può lasciare il Paese. "È inutile dire: accoglieremo 10'000 afghani, se le persone interessate non possono comunque cogliere questa opportunità". Inoltre, i centri federali di asilo sono attualmente pieni all'80% a causa della pandemia. Solo 300 posti sono ancora disponibili ed è previsto di accogliere i rifugiati libanesi.