Il consigliere federale Ignazio Cassis ha inaugurato mercoledì la nuova ambasciata svizzera presso la Santa Sede, che si occuperà anche delle relazioni con Malta e San Marino.
"A un ministro degli affari esteri svizzero non capita spesso di inaugurare una nuova ambasciata", ha affermato Cassis in base a quanto riferito dal Dipartimento federale degli affari esteri, aggiungendo che la Confederazione conta già 170 rappresentanze nel mondo.
"Perché aprire un'ambasciata svizzera presso la Santa Sede?". Secondo il consigliere federale "la domanda andrebbe posta al contrario: perché finora la Svizzera non aveva una rappresentanza in Vaticano?". Ha quindi fatto alcuni esempio di ciò che ci lega, dalla lingua alla religione e alle guardie svizzere pontificie.
"Certo, le relazioni tra i nostri due Paesi non sono sempre state prive di ostacoli", ha detto Cassis ricordando che per circa mezzo secolo, a partire dal 1873, le relazioni diplomatiche con la Santa Sede furono interrotte nel contesto del "Kulturkampf".
La ripresa delle relazioni nel 1920 fu possibile soprattutto grazie a una grande operazione umanitaria condivisa da Svizzera e Vaticano nel contesto della prima Guerra Mondiale, ha proseguito il ticinese. "Fu un mio illustre predecessore, il ministro degli esteri Giuseppe Motta, a proporre al Consiglio federale di riallacciare le relazioni. È un grande onore per me, 103 anni dopo, chiudere il cerchio della storia aprendo l'ambasciata svizzera presso la Santa Sede."