Svizzera

Centri federali sotto pressione

L'afflusso di profughi ucraini mette in difficoltà la prima accoglienza, in particolare a Zurigo - Il sistema scolastico accoglie già 3'100 bimbi in più

  • 31 marzo 2022, 20:15
  • 20 novembre, 18:22
Mancano letti per la prima accoglienza

Mancano letti per la prima accoglienza

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Di: ATS/pon 

Il continuo arrivo di profughi comincia a mettere in difficoltà anche le infrastrutture federali per la prima accoglienza. Benché l'afflusso sia ancora gestibile, il Centro federale di Zurigo, città tra le mete preferite, è al limite delle capacità.

Lo ha dichiarato oggi davanti ai media David Keller della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), aggiungendo che si stanno cercando alloggi nelle periferie con la collaborazione dell'esercito. Si pensa alle piazze d'armi di Chamblon (VD) e Thun (BE), dove possono essere creati degli alloggi provvisori nelle palestre, prima della ripartizione di queste persone fra i Cantoni.

Attualmente, 4'000 persone - cui si aggiungono altri 4'000 richiedenti asilo di altri Paesi - sono alloggiate presso i Centri d'asilo della Confederazione, di cui 2'000 solo a Zurigo. Da 20 giorni la Confederazione ha incominciato a distribuire statuti di protezione S: finora sono oltre 13'000 e aumentano al ritmo di un migliaio al giorno. Per quanto attiene ai posti letto - oltre 9'000 in totale - "disponiamo ancora di una certa riserva federale, ma dobbiamo crearne fino a 3'000" è stato spiegato in conferenza stampa a Berna.

Keller non ha nascosto che i Cantoni, una volta che i profughi sono stati registrati e hanno ricevuto lo statuto di protezione, siano confrontati con una grossa sfida per quanto attiene all'alloggio e alla scolarizzazione di giovani e bambini. Secondo Andreas Walter della Conferenza delle scuole dell'obbligo, circa 3'100 bambini con lo statuto S si trovano in Svizzera. Tutti sono stati integrati in una scuola. Globalmente però sono oltre 5'000 i giovani e i bambini in età scolastica provenienti dall'Ucraina presenti sul nostro territorio a fronte di un milione di giovani che frequentano le scuole dell'obbligo in Svizzera.

Nonostante le barriere linguistiche e la mancanza di docenti, le scuole stanno facendo il necessario per integrare i bambini ucraini. Grazie alle esperienze raccolte durante le ultime crisi migratorie, come nel 2015 con la Siria, il sistema scolastico è pronto.

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SEIDISERA 30.03.2022, 21:01

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