Svizzera

Chi sostiene Kompass Europa, che non vuole regole UE

Alcuni esponenti del mondo finanziario e bancario non vogliono un avvicinamento a Bruxelles, ma sarebbe sbagliato ritenerli la voce dell’economia. Economiesuisse sostiene i bilaterali 3

  • 30 settembre, 18:48
  • 30 settembre, 19:29
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Foto d'archivio

Di: SEIDISERA-Crameri/RSI Info 

Entro la fine dell’anno l’accordo tra Berna e Bruxelles, i cosiddetti Bilaterali 3, dovrebbe essere cosa fatta. L’intesa, già per sua natura osteggiata per ragioni diverse da gran parte della politica, avrà da oggi però potenzialmente vita ancor meno facile. Un comitato composto principalmente da rappresentanti dell’economia mette in guardia con un’iniziativa popolare da un ulteriore avvicinamento all’Unione europea e chiede che sull’accordo possano dire la loro popolo e Cantoni.

Questa iniziativa contro un’avvicinamento all’Unione europea viene promossa da un’alleanza di imprenditori; per una volta non è l’UDC come partito in prima fila. Ma chi sono queste personalità che stanno dietro a Kompass Europa, da dove arrivano e che profilo anno? La prima cosa che si può dire è che ci sono legami diretti con un impresa svizzera di peso, ma poco conosciuta, la Partners Group. Dal 2020 fa parte dello Swiss Market Index, il principale indice della borsa di Zurigo e oramai è l’unico titolo del mondo finanziario oltre a UBS in questa cerchia di eletti. La sua capitalizzazione supera i 30 miliardi di franchi. È attiva nel private equity, cioè offre possibilità di investimento in aziende non quotate in borsa... un settore con un certo rischio, e quindi anche un certo margine di guadagno. I tre fondatori - Alfred Gantner, Urs Wiedlisbach e Marcel Erni - oltre ad avere un passato comune presso la banca americana Goldman-Sachs, oggi sono miliardari. E assieme nel 2021 hanno dato vita a Kompass Europa. Si può quindi dire che l’organizzazione è essenzialmente composta da loro? No. Nel frattempo si sono aggiunte varie altre personalità, ad esempio l’ex sciatore Bernhard Russi. Però se guardiamo la lista dei soci, vediamo moltissimi presidenti di consigli d’amministrazione, CEO (quindi direttori d’azienda), dal settore finanziario, immobiliare e altri. Possiamo quindi parlare di una certa élite manageriale sul piano svizzero.

Ma quanto sono rappresentativi del mondo economico? Se è vero che si è sempre detto che le aziende svizzere sono interessate al mercato europeo, sarebbe sbagliato ritenere Kompass Europa la voce dell’economia.

Economiesuisse, invece, è in prima fila nel sostenere i bilaterali 3

Economiesuisse, che racchiude gran parte delle medie e grandi aziende svizzere, è ad esempio in prima fila nel sostenere quelli che definisce i bilaterali 3. Per l’associazione l’Unione europea è un vicino troppo importante per essere trascurato, con lei gli scambi commerciali sono di gran lunga al primo posto. Kompass Europa invece ritiene interessanti altre regioni, come America e Asia, dove vede più potenziale di crescita... quindi invece delle cifre assolute guarda alle variazioni percentuali.

Di solito però un imprenditore vuole cogliere tutte le opportunità. Da dove arriva allora lo scetticismo nei confronti dell’Unione europea da parte di Kompass Europa? Visto che non sono politici, bisognerebbe dare meno peso alle loro argomentazioni relative alla difesa della democrazia diretta. Più rilevanti, visto il mittente, sono gli argomenti sulla concorrenzialità: non vogliono le regole e le leggi europee. Vogliono una Svizzera attiva sul mercato globale, senza troppi vincoli. È significativo che in Kompass Europa ci siano molti attori del mondo finanziario e bancario, che è tra i più globalizzati, e storicamente - basta pensare al segreto bancario - abituato a sfruttare punti di forza diversi rispetto alla concorrenza estera.

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Svizzera: un'iniziativa popolare contro gli accordi con l'UE

SEIDISERA 30.09.2024, 18:20

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