Sono tutt'altro che lusinghieri gli esiti del piano d'azione lanciato 8 anni fa contro il radon, il gas radioattivo, potenzialmente cancerogeno, che dal sottosuolo può insinuarsi nelle abitazioni accumulandosi nell'aria.
È quanto evidenzia un rapporto in tema al centro di un approfondimento proposto da SRF oggi, venerdì. Il programma nazionale in questione, avviato nel 2012, si chiuderà quest'anno. Ma le misurazioni su questo gas sono state effettuate unicamente nel 6% degli immobili in Svizzera. Inoltre non sono disponibili cifre sul numero degli edifici risanati. "Non siamo dove vorremmo essere e abbiamo chiaramente bisogno di agire", commenta Daniel Storch, capo della sezione sui rischi radiologici dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).
Un nuovo piano d'azione, e in funzione del periodo compreso fra il 2021 e il 2030, sarà adottato dal Governo in primavera. Il radon si configura come la seconda causa di cancro ai polmoni, dopo il fumo. Si stima che ogni anno perdano la vita fra le 200 e le 300 persone a causa della patologia indotta da questo gas.
SRF/ARi