Le vittime dei collocamenti forzati e delle carcerazioni abusive autorizzate fino al 1981 dovrebbero ottenere anche una rendita pensionistica maggiorata, e non solo un indennizzo, in segno di riconoscimento per il torto subito.
E' quanto prevede il rapporto stilato dal gruppo di persone chiamate, un anno fa, a valutare come riparare i danni morali fatti subire a chi, secondo la condannabile morale dell'epoca, violò volontariamente o involontariamente certe convenzioni. Su questa "pagina buia" della storia elvetica occorrerà inoltre fare piena luce con un programma di ricerca.
In quegli anni ci furono "figli della colpa" piazzati in famiglie contadine o internati, mentre agli adulti presi di mira non fu risparmiata neppure la prigione. A molti minorenni dell'epoca, il più delle volte separati dai genitori, fu impedito di proseguire gli studi o imparare un mestiere, mentre ci furono maggiorenni costretti a lavorare senza una paga e quindi nell'impossibilità di accumulare una decente rendita dell'AVS.
ATS/dg/Radiogiornale