L’economia svizzera si aspetta molto dall'accesso al mercato iraniano (80 milioni di abitanti) a un anno dalla firma dell'accordo che prevedeva la rinuncia dell'Iran al nucleare militare in cambio della revoca delle sanzioni internazionali. Tuttavia, per ora si è fatto poco ma è anche vero che la revoca non è stata automatica.
La Svizzera ha infatti tolto le sanzioni nel gennaio scorso e un mese dopo il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann, accompagnato da una quarantina di rappresentanti del mondo imprenditoriale elvetico, si è recato a Teheran in missione economica.
Philippe Welti, presidente della Camera di commercio Svizzera-Iran ha spiegato che gli Stati Uniti non hanno ancora revocato le loro sanzioni unilaterali primarie, il che è un ostacolo alle relazioni con il paese degli ayatollah, soprattutto in ambito bancario elvetico, che per non mettere a rischio gli affari negli USA ha messo in stand-by quelli nella Repubblica islamica.
Tale blocco ha conseguenze quindi sulle imprese rossocrociate, che da un lato non ottengono prestiti per avviare relazioni commerciali o attività in Iran e, dall’altro, hanno notevoli difficoltà nel far giungere nella nazione sul Golfo Persico i soldi utili per lavorare.
RG/JC
RG 18.30 del 14 luglio 2016 Il servizio di Johnny Canonica
RSI Info 14.07.2016, 20:07
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