Svizzera

Schwizerdütsch, che scioglilingua

La persistenza del dialetto nella Svizzera tedesca ha radici storiche profonde, ma rappresenta anche un ostacolo per gli italofoni e i francofoni

  • 17 aprile, 05:50
23:52

"Schwizerdütsch" che scioglilingua

Falò 15.04.2025, 21:15

Di: Maria Roselli e Gaetano Agueci 

La Svizzera è un mosaico linguistico e culturale unico, dove il tedesco standard (Hochdeutsch) convive con il dialetto svizzero-tedesco (Schweizerdeutsch) in una dinamica che spesso pone sfide per chi non è madrelingua. Questo fenomeno emerge chiaramente nelle esperienze di Enea Fioroni ed Eliano Sonzogni, ticinesi trasferiti a Zurigo per motivi di studio e lavoro.

Enea Fioroni, laureato in matematica, si è trovato a confrontarsi con una realtà linguistica diversa da quella appresa sui banchi di scuola. Pur avendo studiato il tedesco per anni, la quotidianità zurighese lo ha costretto a decifrare un dialetto che spesso differisce radicalmente dal tedesco standard. “Il tedesco mi serve come strumento per intuire quello che viene detto dagli svizzeri tedeschi”, racconta Enea alle telecamere di Falò, sottolineando come la lingua parlata sia una barriera più che un ponte per chi proviene dal Ticino.

Una sfida simile è stata affrontata da Eliano Sonzogni, insegnante di geografia a Benglen nel cantone Zurigo. Per garantirsi una comunicazione efficace con i suoi studenti, ha imposto una regola ferrea: nella sua classe si parla solo Hochdeutsch. Questo approccio ha facilitato l’integrazione e migliorato l’apprendimento della lingua standard per gli stessi allievi svizzeri tedeschi, dimostrando come la diglossia rappresenti un vantaggio ma anche un ostacolo.

Il dialetto come identità culturale

La persistenza del dialetto in Svizzera tedesca ha radici storiche profonde. Durante la Seconda guerra mondiale, la radio Beromünster promosse attivamente l’uso dello Schweizerdeutsch nei brani musicali per differenziarsi dalla Germania nazista, rafforzando il dialetto come simbolo identitario. Ancora oggi, il dialetto è percepito come la lingua nazionale per eccellenza, con una percentuale di parlanti che è rimasta elevata nonostante l’afflusso di immigrati.

Helen Christen, professoressa di linguistica all’Università di Friburgo, sottolinea come il fenomeno della diglossia – ovvero la coesistenza di una lingua scritta e di una lingua parlata – sia raro nel mondo e presenti sfide particolari. In ambiti ufficiali, come il Consiglio comunale di Zurigo, lo Züritütsch è la lingua dominante. Questo dimostra quanto il dialetto sia radicato nella cultura politica e sociale della Svizzera tedesca.

Il dialetto come strumento narrativo

Anche nel mondo della letteratura e del cinema, il dialetto gioca un ruolo chiave. Lo scrittore Pedro Lenz, di madre spagnola e padre svizzero-tedesco, ha scelto di scrivere in Berndeutsch per catturare l’autenticità delle voci popolari. Secondo lui, la musicalità del dialetto rende le storie più vive e vicine al pubblico. Un simile approccio è stato adottato nel film “Bonjour Ticino”, che immagina uno scenario paradossale in cui il francese diventa la lingua ufficiale della Svizzera, suscitando reazioni contrastanti tra svizzeri tedeschi e ticinesi.

Plurilinguismo e pari opportunità

Nonostante la Svizzera sia ufficialmente un paese plurilingue, le minoranze linguistiche non sempre godono di pari opportunità. Secondo Nicoletta Mariolini, delegata della Confederazione al plurilinguismo, all’interno dell’amministrazione federale la rappresentanza delle comunità linguistiche è garantita, ma nei ruoli dirigenziali gli italofoni rimangono una rarità. Ciò evidenzia una disparità che potrebbe essere mitigata attraverso un maggiore impegno nell’uso della lingua standard in contesti ufficiali.

Il dibattito sulla lingua in Svizzera è destinato a rimanere attuale, toccando aspetti culturali, politici e sociali. La forte identità del dialetto svizzero-tedesco è una risorsa preziosa, ma rappresenta anche una sfida per l’integrazione. Mentre per gli svizzeri tedeschi il dialetto è la lingua dei sentimenti e dell’identità, per ticinesi e francofoni rappresenta spesso un ostacolo. La soluzione potrebbe risiedere in un maggiore equilibrio tra l’uso del dialetto e la valorizzazione dell’Hochdeutsch, per garantire pari opportunità a tutti i cittadini della Confederazione.

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