Svizzera

Compatti contro l'iniziativa UDC

Il Consiglio federale e i partner sociali aprono la campagna contro il testo per la fine della libera circolazione

  • 22 giugno 2020, 13:14
  • 22 novembre, 19:06
00:55

Dal Notiziario delle 11.00 del 22.06.20

RSI Info 22.06.2020, 13:10

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L'iniziativa per la limitazione, promossa dall'UDC con l'obiettivo di porre fine alla libera circolazione delle persone con l'UE, determinerebbe in caso d'accettazione gravi conseguenze per l'economia svizzera. È quanto ha sottolineato Karin Keller-Sutter, insieme ai rappresentanti dei partner sociali, durante la conferenza stampa organizzata lunedì a Berna in vista della votazione popolare in programma per il prossimo 27 settembre.

A essere in gioco non è soltanto la libera circolazione: essendo parte integrante dei Bilaterali I, ha puntualizzato la ministra, l'accordo al centro della votazione è inscindibilmente legato a sei altre intese fra la Confederazione e l'Unione Europea.

Per parte sua Hans-Ulrich Bigler, direttore dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), ha dichiarato che sarebbe irresponsabile cercare di tagliare fuori le piccole e medie imprese da un grande bacino di assunzione di manodopera qualificata. Pierre-Yves Maillard, presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS) ha invece manifestato il timore che la vera finalità dell'iniziativa consista nel peggiorare le condizioni lavorative e salariali.

L'iniziativa avrebbe dovuto essere sottoposta al popolo lo scorso 17 maggio. La votazione è stata in seguita differita per via dell'emergenza coronavirus. Se la modifica costituzionale in questione venisse accolta, Berna disporrebbe di un anno di tempo per negoziare la fine dell'accordo con Bruxelles. In assenza di una soluzione, il Governo dovrebbe affrancarsi dissociarsi dall'intesa nel mese successivo, con rischio di una complessiva decadenza di tutti gli accordi bilaterali.

ATS/ARI

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