Un anno fa il villaggio di Albinen, nell'Alto Vallese, aveva conquistato le prime pagine dei giornali di mezzo mondo perché aveva promesso di offrire dei soldi alle famiglie che avessero deciso di trasferirsi lì: ben 25'000 franchi per adulto e 10'000 per ogni bambino. Obbiettivo: fermare lo spopolamento. I criteri da rispettare erano però molto severi: avere meno di 45 anni, rimanere nel comune per almeno 10 anni, e disporre, come minimo, del permesso C.
Ad un anno dal lancio dell’iniziativa, siamo tornati ad Albinen per vedere cosa nel frattempo è successo. E la popolazione sembra davvero entusiasta.
“Molto è cambiato, e poi c’è sempre qualcosa di nuovo”, ci spiega un abitante; “È andato tutto per il meglio: una famiglia è arrivata e anche altri giovani ne hanno approfittato”, gli fa eco un altro.
“Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo era quello di avere cinque famiglie con bambini nei prossimi 5 anni”, spiega ai nostri microfoni il sindaco, Beat Jost.
Beat Jost, il sindaco di Albinen
A un anno di distanza e 200 visitatori è il bilancio è: due famiglie con bambini, di cui una sola per ora si è realmente trasferita dal canton Argovia, una coppia sposata, e tre giovani di Albinen che in questo modo non sono andati via. Persone a cui il comune ha offerto In totale 255’000 franchi.
“Quello che è importante sottolineare è che quattro dei sei partecipanti non avrebbero potuto ottenuto i soldi delle banche senza il nostro finanziamento”, continua il sindaco.
L'unica famiglia che si è trasferita preferisce però non apparire davanti alle telecamere, ma si dice soddisfatta. Un inizio insomma, ma Albinen può essere un esempio da seguire per altri paesi di montagna? “Ognuno ha la propria soluzione – risponde Beat Jost –, ma so per certo che alcuni paesi stanno già adottando il modello o ci stanno pensando”.
Quel che è certo che i finanziamenti per il prossimo anno sono stati già previsti. E che di Albinen, di questo piccolo paradiso nell'Alto Vallese di duecento anime - in Svizzera e nel mondo - si parlerà ancora.