Svizzera

Controlli difficili per i rientri

Problemi con chi torna dalle zone a rischio: l'UFSP può contare quasi esclusivamente sulla buona volontà dei viaggiatori

  • 7 luglio 2020, 18:02
  • 22 novembre, 19:00
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Le cose vanno meglio per chi ha volato

  • Keystone
Di: FD/ATS 

Le misure federali imposte ai viaggiatori di ritorno dalle zone a rischio per quel che concerne il Covid-19 non sono semplici da attuare. L'Ufficio federale della sanità pubblica può contare solo sulla buona volontà della popolazione e su eventuali denunce di terzi. Quando una persona ritorna da uno dei 30 paesi presenti sulla lista nera dalla Svizzera, la dogana è obbligata a ricordarle che deve registrarsi presso le autorità del proprio cantone entro 48 ore. L'interessato deve semplicemente impegnarsi verbalmente a rispettarlo.

01:10

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Telegiornale 02.07.2020, 14:30

Interrogato sulla difficoltà di attuare questa pratica e di identificare i viaggiatori interessati, l'UFSP ammette che è difficile garantire il rispetto della regola da parte di tutti, non potendo effettuare controlli sistematici alle frontiere terrestri. Per gli arrivi in aereo, invece, i dati vengono presi durante il volo. Un approccio simile è previsto per il trasporto in autobus.

L'UFSP si affida allo spirito civico dei rientranti e, per gli indecisi, all'effetto deterrente della multa. Chi elude la quarantena di dieci giorni può infatti pagare fino a 10'000 franchi o fino a 5'000 franchi in caso di negligenza. Non è da sottovalutare nemmeno il controllo sociale: solitamente sono diverse le persone a conoscenza del fatto che una persona è tornata da una zona a rischio.

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