Tre “sì” e un “no”: due iniziative con maggioranze di consensi, una chiaramente respinta e una legge che incassa un notevole sostegno. Sono queste, in via di estrema sintesi, le tendenze inquadrate dal 1° sondaggio commissionato dalla SSR all’istituto Gfs.bern sui temi legati alle votazioni federali del 9 giugno.
Vediamo quindi nel dettaglio gli esiti di questa prima inchiesta, alla quale hanno contribuito più di 11’000 aventi diritto di tutte le regioni linguistiche.
Il 56% degli interpellati esprime pareri sicuramente o tendenzialmente favorevoli all’iniziativa, promossa dal PS, che chiede un limite massimo pari al 10% del reddito disponibile per gli esborsi legati ai premi di cassa malati. Le opinioni di segno contrario raggiungono, nell’insieme, il 40%. A livello regionale l’iniziativa fa breccia in Romandia e soprattutto nella Svizzera italiana, dove ottiene ben il 73% dei favori. In quella germanofona si riscontra invece la minor quota di consensi (50%).
Le tendenze a livello nazionale e regionale sulla prima iniziativa sottoposta al popolo
Ma quali sono le argomentazioni più condivise a favore o contro il testo? L’analisi dei risultati mostra che a trainare i “sì” è soprattutto il fatto che, negli ultimi 20 anni, gli importi per i premi sono raddoppiati a fronte di salari che, invece, non sono certo aumentati nella stessa misura. Di qui, la necessità di procedere a interventi urgenti.
Fra gli argomenti di segno contrario primeggia invece il timore che l’iniziativa determini, viste le necessità di finanziamento, una maggiore pressione fiscale a carico delle famiglie e del ceto medio. Il testo fa un pieno di consensi nell’area di sinistra. I simpatizzanti di PLR, Verdi liberali e UDC sono invece in prevalenza contrari, mentre quelli del Centro appaiono divisi.
Freno ai costi sanitari: un “sì” per ora di misura
Al dossier della sanità è legata anche una seconda iniziativa, che si prefigge di porre un freno ai costi nel settore. A sostenere più o meno nettamente questo testo è, al momento, una maggioranza veramente di misura: a livello nazionale è infatti il 52% dei partecipanti a esprimere pareri di segno favorevole. Fra le regioni linguistiche è ancora una volta la Svizzera italiana a manifestare il più ampio sostegno (74%). I consensi all’iniziativa si attestano invece al 56% in Romandia e al 48% nella Svizzera tedesca.
Le tendenze fin qui registrate sul secondo oggetto in votazione
La proposta di modifica costituzionale beneficia di una chiara maggioranza di favori fra i sostenitori del Centro, il partito che l’ha lanciata, e fra gli interpellati che non hanno affiliazioni politiche. Le simpatie per l’iniziativa risultano inoltre diffuse nelle aree rurali e fra coloro che esprimono diffidenza nei confronti del Governo.
Da rilevare che, per il momento, solo il 43% dei partecipanti al sondaggio dichiara di aver maturato salde intenzioni di voto a favore o contro il testo: un dato che corrisponde ad un livello ancora medio-basso di formazione delle opinioni e che contribuisce a ingenerare incertezza sull’esito finale della votazione.
“Per la libertà e l’integrità fisica”: verso la bocciatura
Sembra invece già destinato ad un “no”, e fra i più decisi, il terzo oggetto sottoposto al corpo elettorale: l’iniziativa, promossa durante la pandemia dagli ambienti no-vax, che vincola al consenso della persona gli interventi che incidono sulla sua integrità fisica o psichica.
Ad avversare questa proposta è nell’insieme il 70% degli interpellati: la tendenza, piuttosto inequivocabile, risulta ancora più marcata in Romandia, dove le opinioni di segno contrario raggiungono il 74%. I dissensi prevalgono anche nella Svizzera italiana dove, tuttavia, si rileva anche un tasso d’approvazione al testo più elevato (38%) rispetto al dato nazionale.
Il dato nazionale e regionale sulla terza iniziativa in votazione il 9 giugno
Solo fra i simpatizzanti dell’UDC i consensi all’iniziativa hanno una maggioranza. Fra quelli degli altri partiti, invece, i pareri contrari risultano nettamente prevalenti. E a sostenere il “no”, sul piano delle argomentazioni, è soprattutto il fatto che nessuno, già oggi, può essere vaccinato in Svizzera senza il proprio consenso.
Elettricità e fonti rinnovabili: ampio sostegno alla legge
Si registra infine una chiara maggioranza a favore della legge, sottoposta a referendum, per un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Gli esiti del sondaggio mostrano che il progetto, adottato dal Parlamento alla fine dello scorso anno, ha già il sostegno dei tre quarti degli interpellati. La quota dei favorevoli, sia nel raffronto regionale che rispetto al dato complessivo, risulta un po’ meno elevata nella Svizzera italiana, dove comunque i consensi si attestano al 68%.
La normativa appare destinata a superare lo scoglio del referendum
Le intenzioni di voto fin qui espresse, benché la campagna sia ancora in una fase iniziale, appaiono già consolidate. Ampiamente condivisi, fra i partecipanti al sondaggio, sono poi i principali argomenti a sostegno della nuova normativa: la dipendenza energetica dall’estero, la riduzione dei rischi per gli approvvigionamenti a causa di conflitti internazionali e la rilevanza del progetto ai fini della transizione energetica. I favorevoli al progetto partono quindi con un considerevole vantaggio e il probabile scenario, per il voto del 9 giugno, è quello di un’approvazione alle urne.
(Questo primo sondaggio è stato effettuato fra il 12 e il 25 aprile, sia attraverso interviste telefoniche, sia tramite le pagine online allestite sui portali d’informazione della SSR. Il margine d’errore statistico dei risultati, per eccesso o per difetto, è di 2,8 punti percentuali)
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Notiziario 03.05.2024, 06:00
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