Gli effetti della maxioperazione che ha portato UBS a mettere le mani su Credit Suisse preoccupano non solo a livello nazionale e globale, ma anche sul piano locale. Fra i cantoni dove i timori sono forti c'è Argovia, dove il Credit Suisse aveva rilevato nel 2010 la Neue Aargauer Bank, la maggiore banca della regione. Nel 2020 le due entità si erano fuse in una sola: 18 filiali avevano chiuso i battenti con conseguente soppressione di una parte dei circa 500 impieghi. Ora la situazione potrebbe riproporsi.
Oggi Credit Suisse gestisce 11 sedi, ma in nove comuni ce ne è già anche una di UBS. In talune località, come ad Aarau, le due ex concorrenti distano pochi metri una dall'altra. Il consigliere di Stato Dieter Egli, responsabile del Dipartimento dell'economia, si dice preoccupato per i clienti, le piccole e medie imprese e naturalmente per i dipendenti che ora vivono nell'incertezza. Si augura che UBS - con cui le autorità sono in contatto - possa fornire al più presto delle risposte.
A rischio c'è anche la concorrenza, specie per le aziende che potrebbero vedere ulteriormente ridotta la scelta dell'istituto di riferimento: in Argovia UBS potrebbe controllare il 30% del mercato, rileva dal canto suo il presidente dell'Unione arti e mestieri cantonale Benjamin Giezendanner.
Qualche timore, infine, si percepisce anche al Brügglifeld, lo stadio del FC Aarau: dopo aver ripresa la NAB, il Credit Suisse era rimasto lo sponsor principale della squadra. Il contratto valido fino al 2024 dovrebbe essere rispettato, ma cosa succederà in seguito non si sa.