Svizzera

Cultura contro le catastrofi

È l'invito della federazione delle società della Croce Rossa. "Combattere pregiudizi e credenze"

  • 16.10.2014, 10:50
  • 01.06.2023, 19:20
"La propagazione dell'epidemia è chiaramente legata alla tradizione di toccare i morti"

"La propagazione dell'epidemia è chiaramente legata alla tradizione di toccare i morti"

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Nella relazione annuale, pubblicata giovedì a Ginevra, la federazione delle società della Croce Rossa ha valutato l'impatto delle credenze popolari nella lotta contro le calamità, un fattore spesso sottovalutato.

"Ebola è l'esempio più recente. La propagazione dell'epidemia è chiaramente legata alla tradizione di toccare i morti, nonostante la popolazione sappia che i defunti sono dieci volte più contagiosi", ha spiegato il segretario generale della Federazione, Matthias Schmale.

Altri esempi non mancano. In India la responsabilità delle inondazioni è stata attribuita alla collera di una dea, lo stesso per un'eruzione vulcanica in Indonesia o per il terremoto e lo tsunami del 2001 in Giappone. Anche negli Stati Uniti l'uragano Katrina del 2005 è stato visto come una punizione divina per i peccati commessi a New Orleans.

Queste credenze ostacolano la capacità di essere preparati alle catastrofi, così il rapporto invita le organizzazioni umanitarie a tenere conto anche della dimensione culturale e a combattere pregiudizi e credenze.

M.Ang./ATS

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