Nella relazione annuale, pubblicata giovedì a Ginevra, la federazione delle società della Croce Rossa ha valutato l'impatto delle credenze popolari nella lotta contro le calamità, un fattore spesso sottovalutato.
"Ebola è l'esempio più recente. La propagazione dell'epidemia è chiaramente legata alla tradizione di toccare i morti, nonostante la popolazione sappia che i defunti sono dieci volte più contagiosi", ha spiegato il segretario generale della Federazione, Matthias Schmale.
Altri esempi non mancano. In India la responsabilità delle inondazioni è stata attribuita alla collera di una dea, lo stesso per un'eruzione vulcanica in Indonesia o per il terremoto e lo tsunami del 2001 in Giappone. Anche negli Stati Uniti l'uragano Katrina del 2005 è stato visto come una punizione divina per i peccati commessi a New Orleans.
Queste credenze ostacolano la capacità di essere preparati alle catastrofi, così il rapporto invita le organizzazioni umanitarie a tenere conto anche della dimensione culturale e a combattere pregiudizi e credenze.
M.Ang./ATS