L'opposizione dell'Unione democratica di centro e di qualche deputato liberal-radicale e popolar-democratico, che chiedevano di mantenere le spese al livello del 2014 e di rispedire l'incarto all'Esecutivo così da fargli operare tagli per 145,1 milioni di franchi, non è bastata per fare rinviare il dibattito sulla promozione della cultura per il periodo 2016-2020.
Il Nazionale ha infatti votato l'entrata in materia e ha aperto le discussioni sul progetto governativo. Progetto che prevede un aumento medio del bilancio annuale del 3,4% rispetto al quinquennio precedente, per un totale di 1,12 miliardi.
Il pacchetto è destinato all'insieme degli ambiti di competenza del preposto ufficio federale, della Pro Helvetia e del Museo nazionale. A suo sostegno, il capo del Dipartimento dell'interno Alain Berset ha ricordato che la cultura dà lavoro a 260'000 persone e rappresenta il 3% del prodotto interno lordo svizzero. Il friburghese ha quindi aggiunto che il ruolo della Confederazione è pure quello di favorire gli scambi e la cooperazione fra le regioni e ha citato l'esempio della promozione dell'italiano.
ATS/dg