Minacciava di mettere fuori uso i server di alcune importanti banche svizzere se non gli fosse stato pagato un cospicuo riscatto. L’uomo è però stato arrestato sei mesi fa in Bosnia ed Erzegovina al termine di una articolata indagine internazionale, coordinata dall’Europol. A riferirlo oggi, mercoledì, è il Ministero pubblico di Zurigo.
Il cyber criminale, membro del collettivo hacker "DD4BC", era entrato in azione insieme ai suoi sodali nella primavera del 2015, attraverso un invio a raffica di mail a molteplici istituti di credito della città sulla Limmat. Gli stessi non hanno però dato seguito al tentativo di estorsione, denunciando tutto alle autorità.
La Procura cantonale e quelle di altre nazioni prese di mira dall’organizzazione si sono però rese ben presto conto di avere a che fare con un disegno criminale internazionale e per questo hanno chiesto aiuto all’agenzia dell’Unione Europea con sede all’Aia.
Il gruppo pretendeva riscatti di varia entità, ma tutti da pagare rigorosamente in bitcoin: la moneta virtuale che, aggirando i percorsi bancari e dell’economia reale, è diventata divisa di riferimento della criminalità online, specialmente sul Dark Web.
ATS/ludoC