La Svizzera si aspetta ora "fatti" dai talebani, dopo le promesse sul rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Lo ha dichiarato l'ambasciatore Raphael Nägeli dopo i colloqui tenuti oggi, giovedì, a Ginevra.
Delegazione talebani, attenzioni ai diritti umani
Telegiornale 10.02.2022, 21:00
Una delegazione di una decina di talebani, guidati dal ministro della salute Qalandar Ebad, si trova già da alcuni giorni in riva al Lemano, per una serie di incontri incentrati sulla situazione umanitaria nel Paese, in particolare con alcune ONG. È la seconda missione europea dopo quella di alcune settimane fa a Oslo.
Delegazione di talebani a Ginevra
Telegiornale 09.02.2022, 21:00
Le discussioni odierne con la diplomazia svizzera sono state "franche" e "aperte", ha detto il capo della delegazione elvetica ad alcuni giornalisti. Pur ammettendo di non aver appreso molto di nuovo, l'ambasciatore Nägeli, capo della divisione Asia e Pacifico del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), insiste sull'importanza di questo incontro.
"Non è un riconoscimento né una legittimazione"
L'ambasciatore afgano all'ONU di Ginevra Nasir Andisha, nominato dal precedente Governo e oppositore dei talebani, aveva chiesto alla Confederazione di non incontrare i rappresentanti del nuovo regime, giunto al potere con la forza alla fine della scorsa estate e non riconosciuto a livello internazionale.
L'incontro non costituisce "né una legittimazione, né un riconoscimento" dei talebani ma è "un'opportunità per inviare messaggi", ha indirettamente risposto Nägeli, e un dialogo più strutturato non è previsto in un prossimo futuro, anche se le parti rimarranno in contatto.
Primo incontro con i Talebani a Ginevra
SEIDISERA 10.02.2022, 19:43
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"Abbiamo espresso chiaramente le nostre aspettative sui diritti umani, il diritto internazionale umanitario e la protezione della popolazione civile", ha spiegato. La Svizzera viene ascoltata su questi temi, ha sottolineato l'ambasciatore. "Siamo profondamente preoccupati per le notizie di rapimenti e rappresaglie contro persone associate al precedente Governo", ha poi aggiunto, "così come per la violenza contro gli attivisti dei diritti umani, contro le donne e contro gli intellettuali". Berna si aspetta in particolare il rispetto della promessa della ripresa da marzo dell'istruzione pubblica per tutte le ragazze.
Milioni di franchi in aiuti
L'anno scorso la Svizzera ha finanziato un totale di 60 milioni di franchi di aiuti umanitari all'Afghanistan. Berna sostiene le attività del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), dell'ONU e delle ONG umanitarie. Per quest'anno sono previsti almeno 27 milioni di franchi. Questi aiuti non passano dallo Stato. "Abbiamo spiegato che l'aiuto deve essere consegnato secondo i principi umanitari", ha riferito Nägeli. L'offerta afghana di riapertura con garanzie di sicurezza dell'ufficio di cooperazione elvetico a Kabul per il momento non è stata accolta.