Lo scambio d'informazioni bancarie tra Svizzera e Francia può riprendere, avendo i due paesi raggiunto un'intesa sulla questione che li divideva, ovvero la confidenzialità dei dati trasmessi a Parigi.
La vertenza riguardava una domanda d'assistenza formulata dai transalpini, allertati dalle autorità tedesche, concernente l'UBS. A creare problemi era il rispetto del principio di specialità; in altre parole i ragguagli devono poter essere usati solo per gli scopi previsti dall'accordo.
Pare invece che quelle indicazioni siano state sfruttate nell'ambito del contenzioso giudiziario che oppone la banca svizzera al fisco francese.
ATS/dg