Davos mira a diventare la prima destinazione turistica svizzera a potersi definire climaticamente neutrale. Un traguardo che ambisce a raggiungere già entro il 2030, ovvero due decenni prima della data prefissata dalla Confederazione nei suoi obiettivi. Con "Davos Climate 2030" e la creazione del "myclimate Climate Fund Davos", la località grigionese intende fare un grande passo verso il turismo sostenibile.
Sedici partner (dagli impianti di risalita agli hotel e non solo), verseranno dei soldi in un fondo comune, al quale potranno peraltro contribuire anche turisti e residenti, che finanzierà progetti di sostenibilità ambientale che riducono e compensano gli effetti sul clima delle attività umane.
Il fondo, realizzato in collaborazione con l'organizzazione per la protezione del clima myclimate, andrà a sostenere tre diversi settori. Metà della somma raccolta verrà investita in progetti di protezione del clima nei Grigioni, in Svizzera e nel mondo. Il 35% andrà invece a misure con cui le aziende partecipanti rendono le loro imprese più sostenibili, mentre il restante 15% confluirà in un nuovo fondo locale. Quest'ultimo potrà finanziare progetti locali che riducono le emissioni di CO2 e allo stesso tempo rafforzano i fornitori e le imprese locali, conservano le risorse locali e offrono agli ospiti e ai clienti esperienze o prodotti di alta qualità.
Interesse crescente per la sostenibilità
"La volontà di fare attivamente qualcosa per la protezione del clima sta crescendo costantemente", ha detto Kai Landwehr, portavoce dei media per myclimate. "Spesso alle persone manca la possibilità concreta e semplice di fare questo nella vita quotidiana. L'iniziativa per una Davos neutrale dal punto di vista climatico crea tali opportunità ed è quindi innovativa per il turismo nel suo complesso".
Per ottenere questo risultato si punta dunque su un ampio coinvolgimento di attori economici e società civile, con un orizzonte temporale a 9 anni, nel 2030. L'ambizioso progetto non parte però dal nulla visto che varie istituzioni come il WEF o l'Hockey Club Davos hanno già cercato di dare una svolta ecologica alle loro attività negli ultimi anni.