I cittadini svizzeri il prossimo 27 settembre saranno chiamati ad esprimersi sull'acquisto dei nuovi caccia dell'aviazione militare. Mercoledì il comitato referendario, contrario al credito di 6 miliardi concesso dal Parlamento, ha depositato le firme per sottoporre la questione al giudizio del popolo. I promotori (Partito socialista, i Verdi e il Gruppo per una Svizzera senza esercito) hanno consegnato alla Cancelleria federale all'incirca 90'000 firme, di cui oltre 65'000 già autenticate.
I rappresentanti del comitato che si oppone ai nuovi jet da combattimento hanno ribadito di ritenere "uno spreco di denaro inaccettabile e irresponsabile" l'operazione, volta a sostituire la flotta di F/A-18 (ritenuti sufficienti per svolgere la missione di polizia aerea) e i vetusti Tiger. Stando alla loro stima, basata in parte sui calcoli effettuati dalle autorità tedesche e canadesi, la spesa complessiva a carico della Confederazione sarebbe di 24 miliardi di franchi che andrebbero invece investiti nell'istruzione, nei trasporti pubblici o nell'AVS. Secondo il Dipartimento federale della difesa invece si parla di 18 miliardi: 6 per l'acquisto sui quali si andrà al voto e 12 per la manutenzione.
La votazione, al contrario di quanto avvenuto nel 2014 quando fu bocciato l'acquisto di 22 cacciabombardieri Gripen E per 3,1 miliardi, si terrà sulla spesa e non sul modello di aerei. In gara restano il francese Rafale (Dassault), l'europeo Typhoon (Eurofighter) e gli statunitensi F/A-18 Super Hornet (Boeing) e F-35A (Lockheed-Martin). Il Consiglio federale, se del caso, renderà nota la sua scelta il prossimo anno.
Si voterà sugli aerei da combattimento
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Aerei da combattimento: si voterà
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