Avenir Suisse, laboratorio d'idee d'ispirazione liberale, ha presentato martedì a Zurigo una pubblicazione dedicata all'interazione tra digitalizzazione e processo democratico.
Gli autori vi affrontano quelli che sono considerati i pilastri dell'ormai da loro ritenuto irreversibile, ma modellabile, fenomeno nel contesto elvetico: raccolta elettronica delle firme a sostegno d'iniziative e referendum, formazione dell'opinione pubblica via le nuove tecnologie e voto per il tramite della rete.
Per il primo suggeriscono di triplicare il quorum necessario, portandolo al 6% degli aventi diritto, per il secondo si dicono convinti che faciliterà lo scambio d'opinioni (la democrazia diretta, non in vendita né manipolabile, sarà l'argine per contenere la diffusione di notizie infondate), mentre il terzo è visto come elemento semplificatore, malgrado la momentanea battuta d'arresto (fra i vantaggi, vengono citate le agevolazioni per gli svizzeri residenti all'estero e per le persone con disabilità, nonché il miglior controllo delle schede non valide).
ATS/dg