Turchia con 777 casi e Afghanistan con 737 sono i principali Paesi di provenienza dei richiedenti l’asilo in Svizzera, che in agosto hanno fatto segnare un nuovo aumento: la Segreteria di Stato della migrazione ne ha registrate 3’001 in agosto, il 38,4% in confronto a luglio e 955 in più del medesimo mese del 2022. Di queste, 2’454 erano domande primarie, le altre invece dovute a nascite, ricongiungimenti familiari o richieste multiple.
Sempre in agosto, la SEM ha trattato 2’262 dossier, concedendo l’asilo in 621 casi e l’ammissione provvisoria in 447. Le 595 volte che non è entrata in materia lo ha fatto quasi sempre in applicazione dell’accordo di Dublino. Restano in sospeso - in attesa di una decisione di prima istanza - 13’645 casi: sono 819 in più rispetto a luglio.
Berna ha chiesto ad altri Paesi che hanno aderito all’accordo di Dublino di farsi carico di 1’167 persone in tutto, ma solo 188 sono state effettivamente trasferite nello Stato competente. In senso opposto, la Svizzera ha ricevuto 312 domande e accolto 75 persone.
Statuto S, arrivi e partenze
In agosto 2’286 persone provenienti dall’Ucraina hanno richiesto lo statuto di protezione S e a 1’966 è stato concesso. In 75 casi, invece, i criteri non erano soddisfatti. Nel contempo, però, sono state registrate anche delle partenze dalla Svizzera: il permesso è stato quindi revocato a 1’821 persone (per un totale di 15’910 che hanno lasciato la Svizzera dall’attivazione dello statuto). I titolari del permesso a fine mese erano 65’406. Alla fine dello scorso anno erano 62’820.