Le dimissioni annunciate oggi, giovedì, dalla consigliera federale Doris Leuthard suscitano anche riflessioni sul futuro del PPD, nell'ottica delle Elezioni federali 2019. PPD che stabilirà domani la strategia in vista della sostituzione di Doris Leuthard in Governo.
Intanto però, in casa popolare democratica oggi è il giorno dei ringraziamenti, per come Doris Leuthard ha sempre saputo gestire i grossi dossier e per i grandi successi ottenuti nelle votazioni popolari. Le prossime Federali sono ormai dietro l’angolo ed è inevitabile guardare al 2019.
“Le sue dimissioni non sono però funzionali al mantenimento del seggio in Governo”, assicura il presidente del PPD svizzero Gerhard Pfister, il quale ai nostri microfoni aggiunge: “Sono convinto che anche dopo le elezioni il partito abbia il diritto (nonostante un previsto calo di consensi, ndr.) di avere almeno un seggio nell’Esecutivo federale”.
Pfister inoltre conferma che non sarà in lista per un posto in Governo: “Sono presidente, il mio compito è preparare le elezioni”.
La questione femminile è però di casa anche nel PPD; il nome che circola maggiormente in queste ore per la successione di Doris Leuthard è quello della consigliera nazionale vallesana Viola Amherd, che tuttavia frena: “È troppo presto. Prima ne discuterò con chi mi sta vicino e con i vertici del partito”.
Viola Amherd
RG 12.30 del 27.9.2018 La reazione del PPD di Gian Paolo Driussi
RSI Info 27.09.2018, 14:47
Gli altri partiti
Le dimissioni odierne erano nell’aria e pertanto non sorprendono la Berna federale. “Doris Leuthard è una donna di Stato, è stata una ministra molto brava che ha marcato la storia recente del Paese con la svolta energetica, con l’uscita dal nucleare e con il rafforzamento delle infrastrutture”, afferma ai nostri microfoni il capogruppo del Partito socialista Roger Nordmann.
Capacità, quelle di Doris Leuthard, riconosciute anche dal vicepresidente dell’UDC e consigliere nazionale ticinese Marco Chiesa: “Era la consigliera federale vittoriosa per eccellenza – spiega -, su tutti i dossier ha sempre avuto un ottimo successo. Nel finale di carriera c’è stato l’inciampo del caso AutoPostale che ha un po’ danneggiato la sua immagine...”.
Il presidente dell’UDC svizzera Albert Rösti però aggiunge: “Si è sempre avuta l’impressione che Doris Leuthard si divertisse in Governo, mentre alcuni suoi colleghi perdevano energie: è questa disinvoltura che la rende simpatica!”
Filippo Lombardi, consigliere agli Stati ticinese e capogruppo del PPD sottolinea da parte sua che con la partenza di Doris Leuthard se va una donna dal Governo.
“Doris Leuthard sa tenere il becco chiuso mentre Schneider-Amman ha parlato con qualcuno e tutti hanno cominciato a scrivere e addirittura a telefonare a sua moglie per chiederle quando se ne sarebbe andato, così non ha avuto altro da fare che anticipare l’annuncio delle sue dimissioni“, aggiunge Lombardi in merito alla tempistica dei due ministri (vd. correlati) nell’annunciare l’uscita dal Governo.
Filippo Lombardi
“In realtà nella sostanza non cambia molto, posso capire l'irritazione del capogruppo PPD, ma Johann Schneider-Ammann era molto sotto la pressione dei media e quindi ha preso questa decisione personale”, gli fa però eco la consigliera nazionale e presidente del PLR svizzero Petra Gössi.
“Le dimissioni di Leuthard - aggiunge- non cambiano nulla nella strategia del PLR per la ricerca del successore di Schneider-Ammann”.
PP 12.00 del 27.9.2018 Leuthard lascia, le reazioni di Paola Latorre
RSI Info 27.09.2018, 14:04
RG 12.30 del 27.9.2018 La reazione dei partiti di Alan Crameri
RSI Info 27.09.2018, 14:43
Critiche dal campo borghese
È soprattutto nel campo borghese, a destra del PPD, che vengono formulate le critiche nei confronti dell’operato della consigliera federale dimissionaria. Il liberale Christian Wasserfallen distingue, per esempio, fra i vari ambiti che contempla il DATEC, il grande dipartimento gestito da Doris Leuthard: “Sul fronte energetico c’è molta incertezza sul futuro, il mercato è ancora da definire e il cantiere è aperto dopo l’annuncio dell’abbandono del nucleare”. Anche la politica mediatica, fa notare il consigliere nazionale bernese, “resta da chiarire, ma sono buoni i progetti legati ai trasporti”.
Scontenta l’Iniziativa delle Alpi
Una voce che giunge fuori dal coro di apprezzamenti all’operato di Doris Leuthard arriva però dall’Iniziativa delle Alpi, che in un comunicato afferma: “Come ministra dell'energia, Doris Leuthard ha mosso le acque. Come ministra dei trasporti, invece, non ha dato nuovi impulsi alla politica di trasferimento”. Il presidente, Jon Pult, citato nella nota, aggiunge: “Noi speriamo che la prossima o il prossimo capo del Dipartimento dei trasporti si impegni maggiormente per il trasferimento del traffico delle merci dalla strada alla ferrovia e per la protezione delle Alpi”.
Jon Pult, primo a destra
Paola Latorre/Gian Paolo Driussi/Alan Crameri/ludoC